Subito il bomb jammer al pm Antonino Di Matteo e agli agenti della sua scorta!

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di Sara Donatelli

Il 3 dicembre 2013, dopo l’incontro del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, annuncia che il dispositivo del bomb jammer “è stato reso disponibile” per il PM Antonino Di Matteo, sottoposto a continue minacce di morte.  Durante la trasferta milanese della Commissione Parlamentare Antimafia, il 16 e 17 dicembre 2013,  però afferma: “Essendo dotato di una forte potenza elettromagnetica, può produrre effetti collaterali molto significativi alla salute e, quindi, è assolutamente da studiare”. Per poi concludere, in merito allo studio del dispositivo, “Non posso dire l’ora o il giorno, ma mi sento di dire che si concluderà in un ristrettissimo lasso di tempo, certamente nei prossimi giorni”. Di giorni, settimane, mesi ne sono passati tanti. Troppi. E’ passato quasi un anno ed il bomb jammer a Palermo non è ancora arrivato. Ma il tritolo per uccidere Antonino Di Matteo si.

Il neopentito Vito Galatolo ha infatti svelato il piano di morte ordinato dal boss Matteo Messina Denaro per uccidere il Magistrato che, insieme ai colleghi Tartaglia, Del Bene e Teresi, non solo si sta occupando del processo sulla trattatativa stato-mafia, ma sta anche conducendo delle nuove indagini sui servizi segreti, sull’eversione nera legata alle stragi, sulla massoneria deviata, scavando dunque sempre più sulla storia dei personaggi coinvolti in quella “scellerata trattativa”. “Abbiamo deciso di utilizzare ogni mezzo, ogni tecnologia usata in ogni parte del mondo, a tutela dell’incolumità dei magistrati di Palermo. Fin qui abbiamo destinato loro tutta la forza di cui lo Stato dispone in termini di mezzi e di uomini. Numero e qualità degli uomini a protezione dei magistrati rispondono a criteri di eccellenza”  ha ribadito recentemente il Ministro Alfano. L’intera società civile è stanca di promesse non mantenute e adesso chiede a gran voce che il Magistrato Antonino Di Matteo e gli agenti della sua scorta vengano SUBITO dotati del bomb-jammer, unico mezzo che potrebbe realmente evitare un’ulteriore strage di innocenti.  Dopo gli errori commessi con Falcone e Borsellino (che pure avevano richiesto il dispositivo anti-bomba),  la nostra classe dirigente non può non ascoltare le richieste di chi ha realmente a cuore l’incolumità di questi veri servitori dello Stato. ” Il criterio di eccellenza” sarà raggiunto solo quando il bomb-jammer arriverà a Palermo!

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri“. (Paolo Borsellino)
(21 novembre 2014)

Tratto da: www.change.org