Cento anni di guerre bastano! La voce di oltre 100 mila partecipanti alla Marcia per la Pace

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di Barbara Drago

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Esserci. Sempre. Nonostante le difficoltà. Resistere. Domenica la marcia PerugiAssisi non si è limitata a lanciare un nuovo forte grido di pace. “È riuscita ad unire un pezzo importante della famiglia umana che non vuole lasciarsi trascinare nello sprofondo più buio della terza guerra mondiale – scrive il coordinatore Flavio Lotti. E a dimostrare, ancora una volta, quanto sia bello e utile camminare assieme. Assieme, non accanto, come ha felicemente notato don Luigi Ciotti. Perché ogni sforzo positivo possa essere sempre più autentico, credibile e contagioso.

I 24 chilometri che separano le due città umbre sono stati percorsi sventolando striscioni e bandiere con i colori dell’arcobaleno e cadenzati al ritmo di canti e slogan per dire che “Cento anni di guerre bastano”, ricordando il secolo trascorso dall’inizio della Prima guerra mondiale. La partenza è stata preceduta dal suono di cento esplosioni diffuso dagli altoparlanti. “Cento colpi che scandiscono cento anni di guerre, con tante stragi che anche oggi ci sono nel mondo. Siamo qui perché non vogliamo più vedere vittime” annuncia Lotti.

Innumerevoli i colori, i volti e innumerevoli le storie che in questo cammino hanno solcato la strada che converge verso il cuore di San Francesco d’Assisi, verso il simbolo eterno della fraternità e dell’operosità per il bene comune. Nel corteo canti, danze, sudore e bandiere da ogni parte del mondo. Marciare è percorrere una strada intima di coscienza, cum-scire dal latino ovvero sapere insieme, in un processo identitario che si riconosce e si afferma nel molteplice, nel movimento, nell’azione continua e convergente verso un obiettivo comune. La forza sprigionata da quest’onda multiforme è incredibile.

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Foto © Funima International