“Ventidue anni dopo non sono pentito di aver parlato della trattativa”

di Massimo Ciancimino
ciancimino-esame

di Massimo Ciancimino

 

Sono passati 22 anni di un trattativa iniziata nel Giugno del ’92 a mai conclusa, oggi più modernamente chiamati patti, non più richieste o semplici slide. Ebbene dopo 22 anni ho avuto il solito merito di portare parte di chi volle quella ignobile scelta di trattare innanzi ad un giudice, politici e mafiosi per la prima volta insieme alla sbarra. Una scelta difficile. Molti di Voi amici sapete come la vita mi aveva riservato altre opportunità ben più comode. Potevo rimanere a vivere all’estero, farmi i fatti miei, mai nessuno mi aveva cercato. Ho fatto una scelta difficile dopo aver capito l’importanza di essere padre, di dovere lasciare, non soldi, ma ben altro ad un figlio che per mia scelta portava un cognome ed un nome difficile, proprio in quella occasione decisi di chiamarlo Vitoandrea Ciancimino, con la promessa alla madre ed ai nonni che se non fossi riuscito a poter essere ricordato come il figlio di Massimo Ciancimino e non il nipote dell’ex sindaco mafioso Vito avrei concesso alla madre di mio figlio di poter mettere i suo cognome, nessun giudice, ne sono sicuro, lo avrebbe impedito. Io oggi nonostante il caro prezzo che ho pagato e che continuo a pagare, non ultima anche la scelta di mia moglie stanca di questa vita fatta di continui ed estenuanti attacchi. Le ho fatto purtroppo anche conoscere il carcere, il dovermi venire a trovare nell’ora di colloquio, una brutta prova, una pessima esperienza vi assicuro per chi non c’è passato. Non voglio difendere le sue recenti scelte, ma una bella donna come Carlotta ha anche bisogno delle giuste attenzioni, di poter uscire la sera in compagnia del marito, di poter partire.

Tutto questo negli ultimi tre anni non è stato possibile, un misura che reputo repressiva con il solo fine di punirmi per la scelta fatta, e per assurdo ancora provvisoria, mai una condanna mi ha giudicato socialmente pericoloso, me lo hanno impedito. Ho perso tanti amici, familiari compresi, ne ho ritrovati tantissimi Voi, io posso solo dirvi di essere orgoglioso di quella mia scelta, oggi per la prima volta alle 16,58 porterò il motore di tutto questo in Via D’Amelio. Io e Vitoandrea andremo insieme cercando di non farci notare tra i tanti manifestanti in quel luogo dove anche per colpa mia il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta persero la vita in modo ignobile, allora si scelse di salvare i politici e sacrificare i giudici. Oggi per me è un grande giorno, recentemente ho assistito alla parata delle più alte cariche dello stato messe in costante imbarazzo e tremanti innanzi alle domande del Dott. Di Matteo. Sono in molti a conoscere cosa avvenne in quei mesi, molti tacciono, qualcuno stimolato dalle mie dichiarazioni ha ritrovato la memoria, altri ancora tremano, hanno paura di essere smascherati, i loro accordi, non reggono alle illogiche ed alquanto evasive risposte dei date a giudici e pm. Grazie ancora a tutti voi, a chi ha compreso la mia scelta ed ai tanti che ancora mi chiedono giustamente chi me lo ha fatto fare, specialmente in questi difficili giorni. A tutti rispondo sono orgoglioso della mia scelta, mi sarei potuto comprare tante belle cose, vivere tranquillo lontano da tutto, una solo cosa non avrei mai potuto comprare, la dignità, la dignità che ogni padre dovrebbe avere come unico vero lascito per il proprio figlio. Buon fine settimana, Massimo e Vitoandrea Ciancimino.