Salvatore Borsellino: "Non piangerò mio fratello fino a quando non sarà fatta giustizia"

di AMDuemila

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“Provo un senso di vuoto perchè stasera” ha detto Salvatore Borsellino alla conferenza organizzata da Antimafia Duemila a Palermo “mancano Nino Di Matteo e Roberto Scarpinato” che sono stati “messi nelle condizioni di non venire perchè” come nel caso di Di Matteo “è sottoposto a continue vessazioni” e al quale “un ministro ‘quaquaraquà” come Alfano promette il bomb jammer” (per poi non predisporlo, ndr) dispositivo che intercetterebbe i segnali radio come quelli dei telecomandi utilizzati per azionare l’esplosivo e che “se fosse stato dato in dotazione a Falcone e Borsellino avrebbe impedito quegli attentati nella maniera in cui sono stati eseguiti”. A Nino Di Matteo si è comunque rivolto il fratello di Paolo dicendo che “abbiamo bisogno di sostenerti, di sapere che c’è quacuno in un’aula di giustizia che sta cercando la verità e di fare luce su questa scellerata trattativa costata la vita a Paolo e ai cinque ragazzi della scorta”. Borsellino ha poi parlato della figura di Massimo Ciancimino perchè “senza di lui questo processo (sulla trattativa Stato-mafia, ndr) non si sarebbe potuto fare, ancora la trattativa sarebbe ipotetica”.

In questi anni, ha detto ancora il fondatore delle Agende Rosse, “mi rendo conto che sto sbattendo contro un muro di gomma” parlando anche di “avvoltoi che vengono a volteggiare sul luogo della strage per veriifcare se quelle persone siano veramente morte”. E in riferimento al presidente Napolitano: “Per vent’anni in cui lo Stato” si è prodigato in quella “congiura del silenzio, (Napolitano, ndr) che ha ricoperto degli incarichi istituzionali, ritengo che se alla fine improvvisamente è stato confermato per il secondo settennato forse perchè è garante del silenzio di questa trattativa”. “Perchè le istituzioni hanno paura di chi alza in aria un’agenda rossa?” si chiede poi Salvatore .”Forse perchè ricorda i ricatti incrociati che si fondano su chi detiene questa agenda rossa di Paolo” o perchè “ricorda le fondamenta della Repubblica sporche di sangue della strage di Capaci e via D’Amelio e delle stragi che sono la diretta conseguenza della trattativa”. “Mai potrò versare lacrime per mio fratello – ha concluso Borsellino – fino a quando non sarà fatta giustizia, e non mi posso aspettare che sia fatta verità e giustizia se oggi in ogni maniera si cerca di fermare questo processo”.

Foto © Paolo Bassani

Fonte:Antimafiaduemila