Progetto di attentato contro Claudio Fava

di Giorgio Bongiovanni

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C’è un piano di morte nei confronti del vicepresidene della commissione anitmafia Claudio Fava e per questo motivo il comitato per l’ordine e la sicurezza, in seguito a una segnalazione giunta dalle forze dell’ordine di Catania, ha assegnato la scorta al deputato siciliano di Sel. A progettarlo sono gli uomini dello storico clan catanese degli Ercolano. Da sempre impegnato sul fronte antimafia, prima come redattore del giornale diretto dal padre, I Siciliani, poi come politico, Claudio Fava era intervenuto nelle ultime settimane contestando duramente l’abolizione del regime del 41 bis per il boss Aldo Ercolano. “Chi ha deciso di revocare il 41 bis?

Quali uffici, e con quali motivazioni, hanno proposto al Ministro della Giustizia la suddetta revoca? – chiedeva con forza in un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia Orlando – Aldo Ercolano, già condannato all’ergastolo, è il nipote del boss Nitto Santapaola e lo ha sostituito come reggente di Cosa Nostra dopo il suo arresto. La DNA nella sua relazione semestrale sostiene che la revoca del 41 bis metterà Aldo Ercolano in condizione di riprendere dall’interno delle carceri il reclutamento mafioso e il controllo operativo della sua cosca. A pochi giorni dall’ultima pesante confisca di beni ai danni della famiglia Ercolano, conclude Claudio Fava, questa revoca appare una scelta grave e totalmente incomprensibile”.
Ma non è soltanto per questo che la revoca del 41 bis sarebbe stata scandalosa. Aldo Ercolano è anche il mafioso che assieme a Maurizio Avola ha ucciso Giuseppe Fava la sera del 5 gennaio 1984, proprio su ordine di Nitto Santapaola.
Anche a seguito della lettera del deputato di Sel il regime duro carcerario nei confronti del capomafia era poi stato ripristinato.
Questa non è la prima volta che Fava subisce pesanti minacce con tanto di progetto d’attentati. Era già accaduto negli anni novanta ed anche allora gli venne assegnato il servizio di scorta.
Informato dei fatti lo stesso Fava ha commentato: “Ho appreso di questa decisione, ma non conosco i dettagli. Per me non cambia nulla. Si va avanti con l’impegno e la serenità di sempre”.

Da parte del sottoscritto e di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila va la più profonda solidarietà a Claudio Fava.