Noam Chomsky sulla Crimea: «Altro che feroce invasione»

Di «pas­sag­gio» a Tokyo per una serie di affol­la­tis­sime con­fe­renze, abbiamo chie­sto a Noam Chom­sky, pro­fes­sore eme­rito di lin­gui­stica al Mas­sa­chu­setts Insti­tute of Tech­no­logy, il suo parere sui nuovi «venti di guerra» tra Occi­dente e Oriente, che agi­tano il pia­neta. E non solo per quel che riguarda la crisi ucraina e ora la Crimea.

L’Occidente sem­bra essere pre­oc­cu­pato da quello che qual­cuno ha defi­nito il «fasci­smo» di Putin. E men­tre tor­nano i toni da guerra fredda, la situa­zione, in Cri­mea, rischia di precipitare…

 

Non solo in Cri­mea, direi che anche qui, in Asia orien­tale, la ten­sione è altis­sima, tira una brut­tis­sima aria. Il recente rife­ri­mento del pre­mier Shinzo Abe — per il quale non nutro par­ti­co­lare stima — alla situa­zione dell’Europa prima del primo con­flitto mon­diale è più che giu­sti­fi­cato. Per­ché le guerre pos­sono anche scop­piare per caso, o a seguito di un inci­dente, più o meno pro­vo­cato. Quanto alla Cri­mea, fac­cio dav­vero fatica ad asso­ciarmi all’indignazione dell’occidente. Leggo in que­sti giorni edi­to­riali assurdi, a livello di guerra fredda, che accu­sano i russi di essere tor­nati sovie­tici, par­lano di Ceco­slo­vac­chia, Afgha­ni­stan. Ma dico, scher­ziamo? Per un gior­na­li­sta, un com­men­ta­tore poli­tico, scri­vere una cosa del genere, oggi, signi­fica avere svi­lup­pato una capa­cità di asser­vi­mento e subor­di­na­zione al «pen­siero comune» che nem­meno Orwell avrebbe potuto imma­gi­nare. Ma come si fa? Mi sem­bra di essere tor­nato ai tempi della Geor­gia, quando i russi, entrando in Osse­zia e occu­pando tem­po­ra­nea­mente parte della Geor­gia, fer­ma­rono quel pazzo di Sha­kaa­sh­vili, a sua volta (mal) «con­si­gliato» dagli Usa. I russi, all’epoca, evi­ta­rono l’estensione del con­flitto, altro che «feroce invasione».

 

Per carità, tutto sono tranne che un filo russo o un fan di Putin: ma come si per­met­tono gli Stati uniti, dopo quello che hanno fatto in Iraq – dove dopo aver men­tito spu­do­ra­ta­mente al mondo intero sulla sto­ria delle pre­sunte armi di distru­zioone di massa, sono inter­ve­nuti senza un man­dato Onu a migliaia di chi­lo­me­tri di distanza per sov­ver­tire un regime – a pro­te­stare, oggi, con­tro la Rus­sia? Voglio dire, non mi sem­bra che ci siano state stragi, puli­zie etni­che, vio­lenze dif­fuse. Io mi chiedo: ma per­ché con­ti­nuamo a con­si­de­rare il mondo intero come nostro ter­ri­to­rio, che abbiamo il diritto, quasi il dovere di «con­trol­lare» e, nel caso, modi­fi­care a seconda dei nostri inte­ressi? Non è cam­biato nulla, alla Casa Bianca e al Pen­ta­gono, sono ancora con­vinti che l’America sia e debba essere la guida – e il gen­darme – del mondo.

 

A pro­po­sito di minacce, oltre alla Rus­sia, anche la Cina e il Giap­pone fanno paura? Chi dob­biamo temere di più?

 

Dob­biamo temere di più gli Stati uniti. Non ho alcun dub­bio, e del resto è quanto riten­gono il 70% degli inter­vi­stati di un recente son­dag­gio inter­na­zio­nale svolto in Europa e citato anche dalla Bbc. Subito dopo ci sono Paki­stan e India, la Cina è solo quarta. E il Giap­pone non c’è pro­prio. Que­sto non signi­fica che quello che stanno facendo, anzi per ora, per for­tuna, solo dicendo i nuovi lea­der giap­po­nesi non siano peri­co­lose e inac­cet­ta­bili pro­vo­ca­zioni. Il Giap­pone ha un pas­sato recente che non è ancora riu­scito a supe­rare e di cui i paesi vicini, soprat­tutto Corea e Cina non con­si­de­rano chiuso, in assenza di serie scuse e soprat­tutto atti di con­creto rav­ve­di­mento dal parte del Giappone.

 

Pro­prio in que­sti giorni leggo sui gior­nali che il governo, su pro­po­sta di alcuni par­la­men­tari, ha inten­zione di rive­dere la cosid­detta «dichia­ra­zione Kono», una delle poche dichia­ra­zioni che ammet­teva, espri­mendo con­tri­zione e rav­ve­di­mento, il ruolo dell’esercito e dello stato nel rastrel­lare decine di migliaia di donne coreane, cinesi e di altre nazio­na­lità e costri­gen­dole a pro­stu­tirsi per «risto­rare» le truppe al fronte.

 

Già, le famose «donne di ristoro», tut­ta­via ogni paese ha i suoi sche­le­tri. In Ita­lia pochi sanno che siamo stati i primi a gasare i «nemici» e anche inglesi e ame­ri­cani non scher­zano, quanto a cri­mini di guerra nasco­sti e/o ignorati

 

Asso­lu­ta­mente d’accordo. Solo che un conto è l’ignoranza, l’omissione sui testi sco­la­stici, un conto è il nega­zio­ni­smo: insomma, in Ger­ma­nia se neghi l’olocausto rischi la galera, in Giap­pone se neghi il mas­sa­cro di Nan­chino rischi di diven­tare premier.

 

FonteIl Manifesto

Link Attivo: informarexresistere.fr

NULLA E’ PER “CASO”
Proprio nel momento in cui sto divulgando su facebook questa intervista, mi arriva segnalazione di un articolo decisamente molto interessante, che potrebbe darti molte indicazioni in più rispetto a quanto sta accadendo da “quelle parti”.

Riporto di seguito il titolo con il link.
Danilo diinabandhu, LiberaMenteServo.it

+ LUOGHI ANOMALI DELLA CRIMEA
CLASSIFICATI COME “TOP SECRET”

© Collage: “La Voce della Russia”
La Crimea nel corso della sua storia ha sempre attirato le persone come una sorta di calamita. E non è solo per la sua posizione strategica … La Crimea è anche uno dei punti sulla mappa della Terra più energetici, forte come il Tibet.
Durante il periodo sovietico, la Crimea è stata considerata il luogo di cura dell’URSS, dove ogni anno molti cittadini sovietici vi si recavano per ritemprare la loro salute. L’aria speziata dai pini combinata con la brezza del mare, impregnato di iodio, forniva un effetto miracoloso per tutto il corpo.

 

Tuttavia, non è solo il clima locale che può migliorare la salute. La penisola di Crimea è considerata un luogo di potere, dove le persone vengono spesso in cerca di illuminazione e pratiche spirituali. Essa gode di una popolarità speciale tra le diverse scuole di yoga e di meditazione.

 

Forse una delle più famose zone anomale di Crimea, luogo di infinite file di pellegrini, è Capo Meganom tra le città di Sudak e Feodosia. Vadim Zhuravlev, maestro di yoga, condivide le impressioni del suo soggiorno della scorsa estate in questo luogo sacro:

 

Non è stato il primo anno che unisco le persone in gruppo e porto i miei allievi proprio a Capo Meganon. Per le persone informate questo è un luogo unico, con un’energia molto chiara. È perfetto per lo yoga e per le ore di meditazione. Non solo io, ma tutti i miei amici dicono che qui si percepisce una sensazione inspiegabile di felicità, libertà, pace e chiarezza della mente. Tra le altre cose, qui si fanno sogni profetici. È un dato di fatto. Preferisco venire qui a fine settembre, quando non è così caldo e il flusso principale delle persone è notevolmente ridotto.

 

Del resto durante i mesi di picco turistico, luglio e agosto, Meganom è sovraffollato. Così per tutti coloro che vogliono conoscere il significato della vita e trovare il nirvana personale si raccomanda di scegliere la bassa stagione per visitarlo.

 

In realtà su Meganom sono sempre circolate molte voci. Ad esempio, si ritiene che la capacità sensitive si acutizza fino al limite e che si possono vedere i cronomiraggi. È interessante notare che gli antichi greci erano assolutamente sicuri che Meganom fosse l’ingresso per l’Ade. Non è un caso, come si suol dire da queste parti, che qui è possibile contattare gli spiriti dei morti.

 

È tutto interessante, se si è inclini a credere nell’aldilà e nelle altre meraviglie. Se dobbiamo, invece, attenerci alle prove scientifiche a sostegno della stranezza del luogo, allora possiamo fare il seguente esempio. Fino a poco tempo fa, una delle unità militari di stanza nei pressi di Meganom, ha condotto una serie di studi classificati come “top secret” per quanto riguarda le anomalie geomagnetiche di questo territorio. Non è noto quali esperimenti siano stati condotti qui dai militari. È chiaro che non doveva essere diffuso ciò che accade qui, perciò per diverso tempo Capo Meganom è stato chiuso alle visite.

 

Capo Meganom è solo uno dei luoghi anomali in Crimea, ma ce ne sono altri. Qui vi sono la leggendaria valle “dei fantasmi” Dimerdzhi, Capo Aya, la cupa “Montagna dell’Orso” Ayu-Dag, la “Crimea Atlantidea”, il sinistro vulcano estinto di Kara-Dag e l’enigmatica Stonehenge di Crimea. Tutti questi luoghi sono degni di grande attenzione e noi senz’altro ne parleremo.

 

Di Alyona Rakitina
Fonteitalian.ruvr.ru
Tratto da http://pianetablunews.wordpress.com/

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