La società civile accanto ai giudici antimafia, un coro unanime per dire no ad accordi Stato-mafia

di Aaron Pettinari
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“Mai più accordi Stato-mafia. Noi sempre con i magistrati della trattativa” recita lo slogan della manifestazione che è stata organizzata da cittadini, associazioni e organizzazioni sociali, politiche e sindacali che si sono mobilitate quest’oggi a a sostegno del Pm Nino Di Matteo e del pool impegnato nella delicata indagine sulla trattativa Stato-mafia, dopo la condanna a morte espressa dal capo dei capi, Totò Riina. Un’iniziativa organizzata appena un mese dopo la grande manifestazione che si era tenuta sempre a Palermo e che ha raccolto migliaia di persone nelle strade palermitane. Stavolta a scendere in piazza sono qualche centinaio ma il concetto ribadito ancora una volta è forte e recita le grida di giustizia di chi non vuole più vedere lo Stato fare affari con la mafia, e di chi vuole manifestare il proprio sostegno ai magistrati in prima linea.

Oltre alle Agende Rosse alla guida del corteo che è partito da piazza Politeama, per raggiungere il Palazzo di Giustizia, vi erano Vincenzo Agostino, Gianluca Manca, la poetessa Lina La Mattina ed anche Antonio Ingroia. L’ex magistrato, oggi leader di Azione Civile, ha detto: “Non penso sia Totò Riina ad avere più paura del magistrato Nino Di Matteo, ma sono tutti gli impuniti e responsabili delle stragi del ’92-’93 e della trattativa, mandanti a volto coperto che purtroppo non sono ancora stati individuati, perché coperti dalla politica che ha ostacolato in tutti i modi la procura di Palermo in tutti questi anni”. E sul mancato incontro tra i magistrati del pool della trattativa con il Csm ha aggiunto: “Purtroppo non sono meravigliato dell’approccio burocratico che il Csm ha avuto da anni rispetto al tema isolamento e della sicurezza dei magistrati. Sul tema della lotta alla mafia in generale e soprattutto rispetto a chi è andato a toccare certi fili come i rapporti mafia politica e mafia istituzioni, per non parlare della trattativa, non è mai arrivato sostegno se non critiche, isolamento, denigrazione e talvolta anche persecuzione”. Infine ha aggiunto: “In genere le stragi hanno funzione stabilizzanteingroia. E’ chiaro che in un momento del genere un attentato mafioso avrebbe l’effetto di stabilizzare il governo delle larghe intese, soprattutto quando c’è un vicepremier che dice di essere dalla parte della magistratura”.
Da parte di tutta la folla presente si respira la preoccupazione che dietro i rabbiosi messaggi di morte di Totò Riina si nasconda una strategia più ampia ed oscura, che impone un’attenzione alta e permanente. “A noi le beatificazioni non interessano, difendiamo i magistrati da vivi” si legge su un cartello. E poi ancora “Siamo tutti Nino Di Matteo”, “Subito Bomb Jammer per Di Matteo”, e cori in favore di tutti i magistrati minacciati in questi ultimi mesi, dai membri del pool (Teresi, Del Bene, Tartaglia) al Pg Scarpinato, passando per il Procuatore di Trapani Marcello Viola ed il procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo. Si chiede anche maggiore protezione per uno dei testimoni chiave del processo trattativa, ovvero Massimo Ciancimino.
Alla manifestazione è intervenuto anche il sindaco Leoluca Orlando: “Noi siamo convinti che la trattativa Stato-mafia ci sia stata e non si possono accettare queste vigliacche minacce che vengono dai capimafia e che ci fanno schifo. Il presidente Napolitano dovrebbe dare un segnale forte, accettando di dare il suo contributo all’accertamento della verità, anche incoraggiando coloro che la stanno cercando”. Quindi megafono in mano ha aggiunto: “Lo dico da sindaco e da cittadino. Che il premier Enrico Letta si presenti al processo trattativa e dia un segnale forte che faccia capire da che parte sta il Governo e lo Stato”. Una volta giunti al Palazzo di Giustizia giusto il tempo di srotolare ancora qualche striscione ed ecco gli applausi per il titolare dell’inchiesta sulla trattativa Antonino Di Matteo e per Vittorio Teresi. Sono loro i rappresentanti del pool che scendono a ringraziare la gente di persona. Roberto teresi-di-matteoTartaglia e Francesco Del Bene non sono presenti ma già dal mattino avevano espresso la propria gratitudine per l’interesse e la passione che in tanti sono tornati ad esprimere quest’oggi nel difendere la verità. Proprio Nino Di Matteo ha detto: “Ringrazio le associazioni e i cittadini, gli studenti e gli operai presenti che evidentemente hanno sete di verità e giustizia, sono loro lo stimoli migliore per andare avanti, tutto il resto non conta. Noi cercheremo di continuare a fare il nostro dovere consapevoli che il nostro é un ruolo di servizio. Queste manifestazioni spontanee sono importanti anche più dei silenzi”. Quindi ha concluso: “Il magistrato politicizzato é un altro tipo di magistrato non quello che sente il bisogno di venire tra la folla per ringraziare di fronte a queste manifestazioni”.

Prima foto in alto © Grazia Bucca / Studio Camera

Foto articolo © ACFB

Fonte:Antimafiaduemila