Azione Civile è un’altra cosa

di Antonio Ingroia – 1° dicembre 2013
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Avrei voluto che tutti i denigratori di Azione Civile e di Antonio Ingroia fossero qui ieri, nella sala del centro congressi Frentani di Roma, per assistere a una vera prova di straordinaria democrazia.
Con tutti gli iscritti avevamo l’esigenza di darci uno statuto che contenesse i principi fondamentali del nostro movimento e che si desse delle regole democratiche. Si trattava di una prova importante, perché dall’organizzazione di un movimento dipende il suo funzionamento. Per questo abbiamo cominciato a preparare questo appuntamento prima dell’estate. Potevo chiudermi in una stanza con qualche collaboratore e stabilire, da solo o con pochi altri, chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. Poi chiedere un voto agli iscritti. Sarebbe stata una formalità. Invece, con il coordinamento nazionale provvisorio, avevamo deciso un’altra strada, per certi versi completamente nuova e, se volete, più rischiosa e sicuramente più faticosa. Volevamo definire un metodo che sarà poi ripetuto in futuro per tutte le questioni importanti: le scelte si fanno insieme, senza maggioranze precostituite, senza imposizioni del capo.

Per questo abbiamo preparato questo appuntamento fin da prima dell’estate e abbiamo chiesto a tutti, iscritti, militanti, semplici simpatizzanti, di farci sapere come volevano che fosse Azione Civile. Sulla base dei suggerimenti che erano arrivati abbiamo costruito una bozza di statuto.
Potevamo fermarci lì. Invece abbiamo voluto fare in modo che ognuno potesse ancora intervenire, modificare quella bozza, emendarla, anche stravolgerla ma volevo che ognuno di coloro che crede in questo progetto sentisse Azione Civile come una cosa sua, sentisse che stava contribuendo a costruire un soggetto politico a propria immagine e somiglianza, che lo rappresentasse in pieno.
Sapete come vanno spesso le assemblee, si preparano, si orientano, si dirigono. Penso di poter dire che ieri non è andata così. Abbiamo esaminato circa un centinaio di emendamenti che riguardavano gli argomenti più diversi. Spesso, e ne sono davvero contento perché questa per me era la vera prova di democrazia, il mio parere o quello delle commissioni che si erano occupate di armonizzare gli emendamenti, è risultato minoritario.
Ebbene sì, parecchie volte i miei suggerimenti e le mie idee non sono passate. Come si dice in gergo sono andato sotto ed è passata una linea diversa da quella che mi ero immaginata, anche su argomenti importanti. E forse questa è stata la cosa che mi è piaciuta di più dell’assemblea di ieri. Ognuno ha ragionato, pensato e votato con la propria testa. Ognuno ha scritto un pezzettino di storia di Azione Civile sulla base dei propri convincimenti e non dei miei, insomma, nessuno di voi si è lasciato condizionare. Ne sono fiero.
Io credo che ieri abbiamo dato una straordinaria prova di democrazia, soprattutto a noi stessi, e che da oggi possiamo confermare che il nostro movimento è realmente democratico, realmente costruito da tutti. Io ci metto la mia faccia e la mia storia, che è conosciuta, nota. Voi ci avete messo il cuore e la passione, ma soprattutto ci avete messo il cervello e avete dimostrato di non lasciarvi condizionare. Era la prova che cercavo e, dopo questa straordinaria assemblea, sono andato a dormire sollevato, contento. Era proprio questo il movimento che immaginavo, per questo vi ringrazio tutti, uno a uno. Da oggi, siamo sicuramente più forti. E più orgogliosi perché abbiamo scritto una piccola pagina della storia politica italiana: per la prima volta le regole di una formazione politica sono nate dal contributo di tutti. Sta a tutti noi fare in modo che questa pagina diventi grande.

Ps: la bozza originaria è stata modificata in molte sue parti. Ci lavorerò in questi giorni per inserire tutti i nuovi tasselli e, appena sarà pronta, sarà pubblicata sul nostro sito.

Tratto da: azionecivile.net