La Grande Meretrice

di Giorgio Bongiovanni
senato-romano

Oggi a Palermo riprende dopo la pausa estiva il processo sulla trattativa mafia-stato, nel corso del quale i pubblici ministeri Di Matteo, Del Bene e Tartaglia coordinati dal procuratore aggiunto Teresi elencano con sconcertante precisione tecnica date, luoghi, intercettazioni telefoniche, testimonianze, fotografie, pedinamenti e quant’altro per provare di fronte alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Alfredo Montalto, che lo Stato ha vigliaccamente e indegnamente trattato con la mafia mentre la stessa uccideva i giudici Falcone, Borsellino e gli agenti delle scorte, ed altre vittime innocenti nelle cosiddette stragi del continente tra il ‘92 e il ’93.
Mentre  viene celebrato questo processo i presidenti della Camera e del Senato, rispettivamente Laura Boldrini e Piero Grasso, sebbene siano indiscutibilmente personaggi onesti e rinomati nel campo dell’antimafia e della lotta sociale, non hanno dimostrato la forza e la capacità necessarie per imporre al Parlamento la costituzione della Commissione Parlamentare Antimafia e la nomina di un suo presidente. Un Parlamento che, fatta eccezione per alcuni deputati e senatori (certamente non del Pdl), non vuole che si costituisca, prende tempo, tergiversa. E se proprio la Commissione deve essere formata, sia i vertici del Pd, che ipocritamente portano avanti questo governo con Berlusconi e il suo seguito, sia i membri stessi del Pdl, con metodi vicini alla mafiosità, cercano di costituire una Commissione Parlamentare Antimafia che sia fatta di vertici nella migliore delle ipotesi ignoranti in materia, nella peggiore addirittura amici dei mafiosi.

Ci meravigliamo che il Movimento 5 Stelle, essendo il maggiore partito all’opposizione, non esorti i cittadini a scendere in piazza con i suoi “V-Day” per protestare con forza, o non proponga uno dei suoi parlamentari alla presidenza. Ci meravigliamo che Grillo e Casaleggio non abbiano detto una sola parola per sollecitare delle proteste civili sulla questione: nonostante sia cessata la strategia stragista è di fondamentale importanza creare una Commissione che contrasti le organizzazioni mafiose, ora più che mai intrecciate a settori della politica, dell’imprenditoria, della finanza nel nostro Paese.
A nostro giudizio nessuno, dal presidente Napolitano all’ultimo deputato, fatta eccezione per alcuni parlamentari e senatori di cui sopra, vuole questa Commissione Parlamentare Antimafia, men che meno una Commissione che si occupi dei mandanti esterni delle stragi del ’92 e ’93 che, come è stato provato anche a livello processuale, sono le stragi sul cui sangue è stata costruita la nostra Seconda Repubblica.
Faccia il presidente del Senato Piero Grasso un gesto plateale, in memoria del sangue dei suoi amici Falcone e Borsellino. Faccia un deciso atto di protesta, con l’autorità che gli viene dal ricoprire la seconda carica dello Stato: chieda di costituire una Commissione onesta, composta di uomini che non hanno mai conosciuto o avvicinato mafiosi, e proponga alla presidenza personaggi, da lui stesso conosciuti, che sono dichiarati nemici della mafia, tanto da avere subito minacce di morte dalla stessa, come per esempio il senatore Lumia o il deputato Claudio Fava. Lo faccia con forza, se veramente ricorda il sangue dei suoi amici.

In foto: raffigurazione del Senato Romano

Fonte:Antimafiaduemila