I preti pedofili che ricattavano i bambini con la Confessione

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I preti pedofili che ricattavano i bambini con la Confessione

L’indagine sui casi di pedofilia della Chiesa ai danni di bambini e adolescenti, compiuti dal 1950 al 1980, continua a rivelare nuovi inquietanti tasselli.

IL CASO – Le ricerche hanno dimostrato che gli abusi sui bambini tedeschi erano dei veri e propri atti premeditati. In pratica, i funzionari della Chiesa manipolavano psicologicamente le loro vittime al fine di estorcere appagamento sessuale senza incappare in possibili ritorsioni (ne abbiamo parlato qui). Oggi la Bild, torna sulla vicenda tuonando “niente è successo per caso” e ricorda che “i sacerdoti utilizzavano la fiducia dei bambini per abusare di loro”. Come avveniva la manipolazione?

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MANIPOLAZIONE – Stephan Ackermann, il vescovo responsabile della Cei tedesca ha spiegato che i sacerdoti conquistavano la fiducia delle vittime al momento della confessione e della preghiera. “Abbiamo ricevuto quasi 8.500 segnalazioni”, ha detto il vescovo, in merito alle testimonianze che hanno permesso di ricostruire il puzzle del martirio pedofilo. Ad oggi, si contano quasi 1.200 vittime e l’indagine continuerà perché Ackermann è conscio che potrebbero esserci – purtroppo – ancora molti casi sepolti dal tempo.

LA VIOLENZA – La maggior parte delle vittime era maschile, quindi i preti hanno dimostrato una loro “preferenza”. Per estorcere l’abuso, i preti pedofili si servivano di effetti psicologici collegati alla preghiera che andavano a sottomettere la devozione dei piccoli fedeli, tanto da indurli in un silenzio durato più di trent’anni. Le violenze sono balzate alla cronaca dopo la denuncia di un primo caso nel 2010 che ha dato l’avvio a una serie di confessioni e di testimonianze registrate dal numero verde istituito dalla commissione di indagine.

fonte: http://www.giornalettismo.com