Proteggiamoli!

di Giorgio Bongiovanni – 26 Settembre 2012

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Una telefonata anonima arriva in procura: “Ingroia morirà”. La notizia rimbalza sui media nazionali, la scorta del magistrato viene potenziata e la procura di Caltanissetta apre un’inchiesta.
Mi sembra di rivivere un film del passato: delegittimazione, sovraesposizione, isolamento, morte.
L’ultima delegittimazione scaturita dai recenti attacchi di Md nei confronti di Ingroia proviene da quel “fuoco amico” (manifestato in diverse forme) che già tante vittime illustri ha fatto nel passato attraverso i vari “Giuda” che hanno colpito alle spalle amici e colleghi. Così come la stessa mossa di Md di redigere successivamente una nota al Csm in “difesa” di Ingroia rappresenta una strategia “politica” di chi prima ti colpisce e poi fa il gesto di volerti tutelare.

L’isolamento che giorno dopo giorno avvolge i magistrati del pool che indagano sulla trattativa ricorda pericolosamente quanto già vissuto dal pool di Falcone e Borsellino. Salvo rarissime eccezioni come Il Fatto Quotidiano, il nostro giornale e pochissime altre voci libere l’attacco dei media nei confronti di questi magistrati si fa via via sempre più strisciante e subdolo. Siamo di fronte ad una sistematica campagna di stampa finalizzata alla sovraesposizione di quei pm che stanno cercando di fare luce sulla storia del nostro Paese. Una campagna di stampa orchestrata da un potere criminale che mira a colpire sempre di più l’integrità psico-fisica di uomini e donne la cui unica colpa è quella di lavorare per il raggiungimento della verità sulle stragi del ’92 e del ’93. E che soprattutto prepara il terreno ad azioni luttuose. Cosa Nostra aspetta solamente il segnale per mettersi all’opera.
Il tempo stringe. Se la società civile, tutta, non si stringerà attorno a questo pugno di magistrati avverrà quello che ognuno di noi teme: un nuovo assassinio.

Fonte:Antimafiaduemila