GLI UOMINI DEL DISONORE

di Giorgio Bongiovanni – 20 settembre 2012

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Non caro, signor Mandalà, leggiamo sul suo blog la critica al regime del 41bis, legittima perché in questo Paese esiste la libertà di manifestazione del pensiero. Ma in fede a questa stessa libertà le chiedo ora di ascoltare anche questa campana.
Che cosa farebbe lei se un giorno torturassero uno dei suoi figli? Se sparassero loro, se sciogliessero il loro corpo nell’acido?
Cosa farebbe se facessero saltare in aria uno dei suoi familiari con un’autobomba, facendolo a pezzi? E dovesse poi raccoglierli lei stessi in strada?

Se sequestrassero un suo nipotino di pochi anni, lo tenessero in stato di prigionia alla stregua di un animale, lo torturassero e infine lo uccidessero sciogliendolo nell’acido solforico?
Condannerebbe i carnefici dei suoi cari al 41bis? Farebbe giustizia?
Ha una risposta signor Mandalà?
Intanto le esprimo il mio pensiero. Sconcertato dal pezzo letto sul suo blog considerato che, dal mio punto di vista, lei non sarebbe per nulla degno di scrivere alcun commento su argomenti di questo tipo.
Di più, non sarebbe degno neppure di guardare in faccia un essere umano, compresa la sua famiglia e i suoi figli visto che ha fatto parte dell’organizzazione criminale più feroce che esista al mondo.
E’ vero, i membri di quell’associazione malavitosa non meritano il 41bis, meriterebbero piuttosto la pena di morte, ma dal momento che sono credente in Cristo, come forse sarà anche lei, quella non gliela auguro. Le assicuro però che se avessi il potere di farlo il 41bis lo inasprirei ulteriormente per insegnare a tutti che la legge va rispettata. Che non possono essere uccise ingiustamente anime innocenti, che non vanno perseguitati i deboli,  che i bambini vanno solo amati, tutti i bambini e non come voi, signor uomo di poco onore Mandalà che ne avete uccisi e scarnificati. Che è giusto rispettare il prossimo e le leggi di Dio.
Voglio poi ricordarle signor Mandalà che il Vangelo dice: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”. (Matteo, 18, 6-9)
Signor Mandalà, quando sarà solo con se stesso si ponga tutte queste domande. Ripensi ai tanti bambini uccisi dalla sua organizzazione criminale e faccia una scelta: se rimarrà in silenzio, se non denuncerà  se non diventerà collaboratore di quella giustizia che alcuni magistrati e non lo stato mafia sanno amministrare, sarà anche lei responsabile di tutte quelle stragi e come i suoi “colleghi” meriterà di essere definitamente annientato così che nella nostra amatissima terra possa di nuovo risplendere il sole.
Un’ultima cosa signor Mandalà: io abito a Palermo e se mi vorrà incontrare sono a disposizione per un colloquio faccia a faccia. Ma onesto, senza vigliaccate e con lei. Non mi mandi qualcuno dei suoi sodali affinché mi spari, non servirà a nulla perché per me la morte non esiste.

Cordialmente

Giorgio Bongiovanni
Direttore Antimafia Duemila