Revocata la scorta al figlio e alla moglie di Ciancimino Jr

di AMDuemila – 7 ottobre 2011
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Il ministero dell’Interno ha revocato la scorta alla moglie e al figlio di Massimo Ciancimino, che erano tutelati da alcuni mesi a seguito delle minacce subite. Il provvedimento, del quale la Procura di Palermo non sarebbe stata informata, è stato notificato qualche giorno prima della sentenza con la quale il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo è stato condannato anche in Cassazione per avere fatto sparire il tesoro del padre.
Secondo quanto si è appreso, la revoca della scorta dipenderebbe dalla cessazione di una situazione di pericolo per i familiari del figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo.
Per i legali di Ciancimino la decisione presa dall’organismo del Viminale sarebbe “inopportuna e immotivata”. “La decisione – dicono i legali – arriva in un momento delicato, quando si apprende, tra l’altro, che persino Totò Riina ha reso dichiarazioni su conto di Massimo Ciancimino e su quanto da lui ricostruito sulla trattativa durante la stagione delle stragi”.
Intanto gli avvocati, in merito alla confisca dei beni disposta dalla Cassazione dopo la condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio in relazione al tesoro del padre, stanno valutando se sia il caso o meno appellarsi alla Corte di Strasburgo per richiedere la restituzione dei beni confiscati.
“Vedremo se agire – hanno detto – La Corte di Strasburgo stabilisce che in caso di prescrizione dei reati, come è avvenuto per il mio cliente in relazione alle intestazioni fittizie di beni contestati, il patrimonio vada restituito al legittimo proprietario”. In tutto la Cassazione ha disposto la confisca di beni per 60 milioni di euro: parte di Ciancimino, parte di due coimputati, il tributarista Gianni Lapis, condannato a 2 anni e 8 mesi per tentata estorsione, e l’avvocato romano Giorgio Ghiron, condanno a 4 anni e 8 mesi per riciclaggio. Nel processo era imputata di intestazione fittizia di beni, accusa prescritta, anche la vedova di don Vito Epifania Scardino che è stata assolta.