Operazione Camaleonte: 60 anni di carcere


di Maria Loi – 11 agosto 2011

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Palermo. Undici imputati condannati a quasi 60 anni di carcere. E’ la sentenza emessa in mattinata dalla Cassazione al processo in abbreviato nell’ambito dell’inchiesta antimafia ‘’Camaleonte‘’. Il verdetto emesso il 15 dicembre del 2009 dalla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo…

…presieduta da Gaetano La Barbera (con 14 condanne contro 16 imputati presunti favoreggiatori e amici del capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone) è stato parzialmente confermato oggi con la decisione della Suprema Corte. Nel dettaglio, Cesare Lombardozzi di Agrigento è stato condannato a 13 anni e 6 mesi di reclusione; 6 anni sono stati inflitti a Calogero Costanza; 6 anni e 2 mesi a Francesco Morreale; 8 anni e 8 mesi a Gioacchino Licata; 5 anni a Vincenzo Cipolla; 3 anni a Francesco Cipolla; e 6 anni e 2 mesi a Giuseppe Rizzo, tutti di Favara; 6 anni a Calogero Di Gioia di Canicattì, e 5 anni ad Antonio Giaccone di Agrigento. Per Vincenzo Sorce e Antonio Bellavia, entrambi di Favara, la sentenza è stata annullata con rinvio alla Corte d’Appello che riesaminerà la posizione degli imputati favaresi. L’operazione “Camaleonte” della Squadra Mobile di Agrigento è scattata il 6 marzo del 2007. Fra affiliati e fiancheggiatori a Cosa Nostra, allora, vennero arrestati in 21. L’inchiesta scattò grazie alla collaborazione dell’ex capomafia provinciale Maurizio Di Gati di Racalmuto che fece nomi e cognomi dei suoi uomini e di quelli dell’ex boss Giuseppe Falsone.
Un troncone del processo relativo all’operazione “Camaleonte” sta proseguendo invece con il rito ordinario. Dopo la sentenza emessa il 27 marzo 2010 dal Tribunale di Agrigento è arrivato anche il verdetto della sesta sezione della Corte d’Appello di Palermo (10 maggio 2011) che vede imputati Stefano Morreale, Francesco La Rocca, Pasquale Alaimo, Ignazio Musso, Giuseppe Falsone e Antonino Vaccaro. Due le posizioni che sono state aggiornate, quella del boss Giuseppe Falsone che da ventidue anni e sei mesi è stato condannato complessivamente a 28 anni di reclusione (reato in continuazione e sommato alle pene già inflitte nei processi Ghost e Cocktail) e quella del favarese Stefano Morreale, di 37 anni, che  ha visto ridotta la pena da dodici anni a nove anni e quattro mesi.
fonte:Antimafiaduemila