Il tesoro di Calvi alle Bahamas

di Maria Loi – 21 agosto 2011
calvi-roberto-web.jpg

Roma. Nuovo capitolo del giallo sul tesoro del banchiere Roberto Calvi, l’ex presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge, a Londra, nel 1982.

Si cercano 70 milioni di dollari. Un  tesoro che Calvi, prima di essere ucciso, aveva depositato a Nassau, la capitale delle Bahamas, anche se la movimentazione di quel denaro è stata rintracciata dagli inquirenti solo nel 2004.
La scoperta era stata il frutto delle indagini condotte a suo tempo dalla procura di Roma in collaborazione con la polizia londinese, che aveva aperto un fascicolo-bis a carico di alcuni indagati e coperto da segreto istruttorio. A Nassau, infatti, gli inquirenti avevano individuato alcuni conti correnti cifrati – di cui non è stato identificato l’intestatario – dove sarebbero confluiti molti dei soldi spariti dall’Ambrosiano, denaro che il banchiere avrebbe tentato di recuperare per sanare parte del crac del Banco.
Il quotidiano la Repubblica” ha riportato la notizia che alcuni giornali italiani e panamensi hanno presentato richiesta all’autorità giudiziaria delle Bahamas per conoscere la lista dei nomi dei correntisti a cui era intestato il tesoro di Calvi e capire a che punto siano le indagini sui traffici del banchiere dell’Ambrosiano. Secondo quanto ha riportato il quotidiano i pm delle Bahamas hanno risposto alla richiesta, due settimane fa, previa autorizzazione alla procura capitolina, “a poter divulgare lo stato delle indagini sugli affari di Roberto Calvi”.
Anche la procura di Roma, ha specificato sempre la Repubblica, si è espressa positivamente in merito alla consegna degli atti a chi ne ha fatto richiesta ma non a fornire la lista dei titolari dei depositi bancari criptati.
Su quella documentazione, che per anni è stata nascosta all’Italia, adesso le autorità delle Bahamas hanno dato il loro benestare. Come mai solo adesso? E per quale motivo nel 2005 quando il pm Luca Tescaroli fece  richiesta di rogatoria allo stato delle Bahamas, la sua richiesta era rimasta inevasa e ancora oggi lo è?
L’esame della documentazione che sarà consegnata dalle Bahamas, sotto i riflettori della magistratura romana, potrebbe far emergere ancora molti intrecci. Ma a distanza di quasi trent’anni dal delitto dell’ex banchiere a chi giova realmente rendere pubbliche quelle informazioni?