Il crollo: Celente ha previsto che sarebbe avvenuto. Sta avvenendo! Scritto da Gerald Celente

celentezerodi Gerald Celente – «Trends Journal».

Il 13 giugno, gli abbonati di «Trends Journa»l e i media globali hanno ricevuto questo Trend Alert ®: «Il collasso sta arrivando! Siete pronti?». In tale Trend Alert ®, Gerald Celente ha previsto con precisione che un crollo economico globale era imminente. «L’economia è sulla soglia della calamità … un altro violento episodio finanziario si profila», ha scritto. Celente ha messo in guardia sul fatto che le tendenze dell’estate del 2011 erano parallele a quelle in gioco nel mese di agosto del 2007, tendenze che culminarono nel “Panico del 2008”. Ha respinto le assicurazioni dei leader mondiali sul fatto che fossero in atto delle politiche volte a mitigare la rampante crisi del debito europea e statunitense. Ha sconfessato gli “esperti dei media” che promuovevano un’immaginaria ripresa o discutevano in merito alle prospettive di una doppia recessione.

Era tutta una finta. Tali assicurazioni erano aria fritta, e i dibattiti sul “recupero” e la “doppia recessione” erano solo false piste.

In quel Trend Alert ®, Celente ha esortato i lettori a resistere alla tentazione di cadere in uno stato di vacanza della mente. E ha avvertito che il panico a venire sarebbe stato nettamente diverso!

Nell’estate del 2007, prima che il “Panico del 2008” prendesse piede, il Dow Jones ebbe un picco di 14.000 punti, le bolle dell’immobiliare e del credito non erano ancora scoppiate, e la disoccupazione viaggiava su un gestibile tasso del 4,7 per cento. La gente effettivamente si sentiva ancora prospera.

Il “Crollo del 2011” viene dopo quattro anni di inarrestabile decadenza economica. La combinazione del tracollo dei valori immobiliari, la disoccupazione ingovernabile, e una crisi di debito pubblico USA/europea rendono minuscole al confronto le turbolenze degli istituti bancari/finanziari del 2008.

Se si va indietro ad allora, Washington e la Federal Reserve trattarono l’economia gravemente ferita con migliaia di miliardi di dollari di stimolo, bassi tassi di interesse, e il quantitative easing. Ma nel 2011 questi cerotti fiscali e monetari non sono opzioni praticabili.

È un racconto narrato in capitoli e versetti sui numeri di «Trends Journal», in «Trend Alert» e su «Trends in the News»: il recupero promesso non era altro che un diversivo con insabbiamento. Noi correttamente abbiamo previsto che il prezzo dell’oro sarebbe salito, il dollaro sarebbe sprofondato contro il Franco Svizzero, la crisi del debito europeo sarebbe peggiorata drasticamente, i tanto decantati mercati emergenti sarebbero sommersi, e la “Casa fatta di BRICS”[1] non sarebbe scampata al disordine.

Intanto che prevedeva il crollo con largo anticipo, Celente ha fornito un’accurata cronologia e ha sostenuto le sue conclusioni con dati quantificabili e approfondite analisi. Tuttavia, ora che il crollo è in corso, la storia è stata già sfacciatamente riprogettata, proprio davanti ai nostri occhi. Incolpare il downgrade di Standard & Poors di aver innescato il “vendo tutto” globale, ossia il panico finanziario – come la maggior parte dei sapientoni stanno facendo – è altrettanto fuorviante quanto dare la colpa dello scoppio della prima guerra mondiale all’assassinio dell’arciduca Ferdinando. Il declassamento non era altro che la proverbiale ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso finanziario della nazione.

Trendpost: abbonati di «Trends Journal» prendete nota. Voi sapete che Gerald Celente predisse il crollo. Sostiene tuttora che non ci sono sostanziali carte da giocare rimaste in mano a DC / FED / BCE / FMI per invertire l’irreversibile.

Nonostante l’odierno annuncio della FED di mantenere i tassi di interesse vicini allo zero fino a metà 2013 – e di utilizzare strumenti politici per sostenere l’economia “a seconda dei casi” – prevede che i programmi futuri della FED, al massimo, forniranno solo un sollievo temporaneo e, come i suoi precedenti tentativi , sono destinati a fallire.

Come c’era da aspettarsi, il mulino della propaganda economica sta girando a pieno regime e la copertura mediatica è in gran parte “toro”. Sintonizzatevi su qualsiasi trasmissione sul business, prendete un qualsiasi giornale, e ciò che ottenete è l’equivalente economico del famigerato consiglio dell’11 settembre da parte delle autorità alle persone fuggite dal World Trade Center: «Tornate ai vostri uffici, l’incendio nella Torre Nord è sotto controllo».

Allo stesso modo adesso, con qualcosa come 8 trilioni di dollari in attivi distrutti appena in pochi giorni, il consiglio autorevole è: «Il mercato ha venduto troppo. Tornateci. È una opportunità di acquisto».
Nota: Gerald Celente è l’editore di «Trends Journal» nonché fondatore/direttore di The Trends Research Institute.
Per ulteriori informazioni sul «Trends Journal», visitare il sito www.trendsjournal.com.
Fonte dell’articolo: www.trendsjournal.com, 10 agosto 2011.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.