INDIGNADOS D'ITALIA

di Giulietto Chiesa

Il furto con destrezza di democrazia viene eseguito ormai alla luce del sole: quando ti spacciano per vera l’uccisione di Osama, senza mostrare il cadavere, e pretendono che tu ci creda. O quando fingono di cancellare le ragioni del referendum sul nucleare, per riproporre poi le centrali un minuto dopo. Indignados d’Italia, se ci siete, battete un colpo… Scrivo con l’animo di chi ha subito uno scippo. Mi hanno rubato non il portafogli ma la mia democrazia. Dico mia per distinguerla da quel budino informe e maleodorante che e’ diventata in Italia. Se e’, etimologicamente, potere del popolo, non c’e’ il minimo dubbio che questo potere non lo ha il popolo.
Comunque me l’hanno rubato. Neanche con destrezza; direi spudoratamente. Negli ultimi tempi sono diventati piu’ prepotenti. Si sentono impuniti. Pensa che prima facevano finta di niente e ti spacciavano per vere delle cose verosimili. Adesso, fatto l’esperimento che la gente ci casca dentro, stanno tentando quello che prima poteva sembrare impensabile: pretendono che tu creda anche l’inverosimile.
Guarda un po’ con questa storia di Osama bin Laden.
Dicono che l’hanno ammazzato. E nascondono il cadavere. Anzi proprio lo fanno sparire. Mangiato dai pesci dell’Oceano Indiano. Ti raccontano quella dell’uva (anzi ti raccontano una decina di storie dell’uva, una diversa dall’altra, una che contraddice l’altra) e poi pretendono che tu ci creda, anche contro l’evidenza. Anzi, pretendono che tu creda a tutte contemporaneamente.
E, se provi a dire che non ci stai, o anche solo a dichiarare timidamente che ne scegli una sola, a caso, tirandola fuori dal mazzo di carte, eccoli gridare in coro che tu sei un complottista. Manco l’avessi ammazzato tu.
Dio li abbia in gloria. Il fatto e’ che mi hanno rubato la democrazia. O ci stanno provando. Forse non ci riescono, ma se non ci riescono non e’ perche’ sono meno ladri: e’ solo perche’ gli abbiamo dato una legnata sulle dita.
Volevo dirgli che sono contro il nucleare. Per sempre, per i secoli dei secoli. Volevo impedirgli di fare altri scempi. Volevo usare la democrazia per impedire ai malfattori di prendere decisioni sulla mia testa. Potevo farlo, con il referendum. Ma stanno cercando affannosamente di scipparci il referendum.
Capito i furbi? I referendum sono quattro, ma quello che faceva paura, subito, a tutti, era (speriamo che ancora lo sia quando leggerai queste righe) quello sul nucleare. Avevano gia’ messo il voto il 12 e 13 giugno, sotto il solleone, quando la gente vorrebbe andare al mare. Cosi’, speravano, non si sarebbe raggiunto il quorum e addio ai quattro referendum. Speravano. Poi e’ arrivato lo tsunami e Fukushima. E loro hanno capito che la gente sarebbe andata comunque a votare per dire si’ all’abrogazione del nucleare, per i secoli dei secoli, amen.
Allora i ladri della democrazia hanno escogitato il trucco numero due. Cancelliamo noi la nostra legge. Il presidente della Repubblica firmera’, la Corte di Cassazione prendera’ atto, il si’ contro il nucleare sparira’ dal voto e la gente se ne andra’ al mare.
Poi – e l’hanno perfino detto, papale papale – quando il polverone si sara’ diradato, noi riproponiamo la legge e costringiamo il popolo a ricominciare da capo. Mai sentita la leggenda di Sisifo?
Intanto togliamo di mezzo il pericolo capace di trainare della gente al voto. Cosi’ otterremo anche il resto: liquidando i due referendum contro la privatizzazione dell’acqua e – dulcis in fundo – anche quello sul legittimo impedimento.
Hai capito dove siamo ridotti? Un intero popolo deve andare a votare per togliere di mezzo una legge che serve solo a tenere fuori dalla galera il capo del governo. Quando si dice che siamo stati espropriati, non si esagera. E le regole del gioco le tiene in mano il croupier. Tu puoi anche puntare su un numero, ma se lui e’ di cattivo umore, se non gli piace la tua puntata, non getta la pallina nella roulette. Che fai? Non saprai neppure se avresti potuto vincere.
Pensavo agli antichi greci e a quello che ci hanno insegnato a scuola: che gli eletti del popolo dovevano essere i migliori, i primi inter pares, dediti alla collettivita’. Succedeva, spesso, anche allora, che la maggioranza fosse abbastanza stupida comunque da eleggersi un dittatore che le avrebbe poi rotto le ossa. Ma allora non c’era la droga televisiva, che – congiuntamente alla corruzione delle opposizioni – faceva sempre vincere i lanzichenecchi.
Allora che facciamo? Prima che ci rubino anche le mutande – leggi: prima che comincino al ritmo di una manovra da 40 miliardi di euro all’anno – iniziamo a rivoltarci. Per carita’, pacificamente, come hanno cominciato a fare gli spagnoli. Rompiamogli la roulette e prendiamo a calci il croupier. Siamo sovrani oppure no?

Fonte:Lavocedellevoci