OCSE, IN UNA CLASSIFICA FOTOGRAFA IL BENESSERE DEI PAESI. ITALIA? FANALINO DI CODA

In questa particolare classifica l’Italia si piazza in fondo alla classifica evidentemente non rispondendo positivamente ai parametri presi in esame che spaziano dalla casa al reddito, dalla salute all’ambiente.
Martine Durand, direttrice della sezione statistica dell’Ocse ha spiegato: “Pubblicheremo l’indice con regolarità per poter fare confronti nel tempo”. E aggiunge: “Non è l’Ocse a decidere che cosa rende la vita migliore. Sei tu a decidere per te stesso”.
Su 34 paesi l’Italia si piazza solo al ventiquattresimo posto, piazzandosi perggio della Repubblica Ceca e subito prima della Polonia e della Corea. Unico dato positivo nel Bel Paese sembrerebbero essere le condizioni economiche delle famiglie: un reddito medio disponibile di 24.383 dollari (nel 2008) superiore alla media Ocse, anche se ancora siamo lontani dai cittadini del Lussemburgo, al primo posto con 44mila dollari. Peggio tutti gli altri indicatori: l’occupazione è debole (solo 57% della popolazione attiva), e chi un lavoro ce l’ha di solito è impegnato in misura piu’ alta rispetto alla media Ocse (1773 ore annue). E se si guarda alle donne, impossibile conciliare carriera e famiglia: appena il 49% di mamme lavora dopo che il figlio ha raggiunto l’età scolare.
Da noi poi sembrerebbe mancare la partecipazione civile (solo il 34% dice di avere aiutato un estraneo nell’ultimo mese) e c’è invece troppa sfiducia nelle istituzioni. Anche il sistema scolastico delude, e non possiamo stare tranquilli n eanche per quel che riguarda l’ambiente a causa di un livello di polveri sottili nell’aria allarmante. La percezione dell’insicurezza è alta (35%, contro il 26% della media Ocse).

Insomma, solo il 54% degli italiani, secondo il Bli, è soddisfatto della propria vita, sotto alla media Ocse (59%). Consoliamoci con la vecchiaia: gli italiani vivono in media fino a 81,5 anni, due in piu’ rispetto del livello Ocse. Forse è per questo che siamo degli inguaribili ottimisti: sette italiani su dieci sono convinti che le condizioni di vita miglioreranno nei prossimi cinque anni. Sognare non costa nulla.