La violenza sulle donne “un allarme sottostimato”.

FotogrammaL’ultima, in ordine cronologico, si chiamava Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, ma per tutti era “Elsa”. Di origini etiopi, aveva 24 anni e lavorava in un night a Parma. Secondo chi l’ha conosciuta era bellissima. E’ stata uccisa a colpi di pistola settimana scorsa da un uomo che conosceva. E con cui sembra avesse avuto una relazione. Poi c’è Lucia Bisceglie, 26 anni di Bari, sposata con figli. Venerdì il suo ex compagno le ha sparato al petto. Ora è ricoverata in ospedale. Ventiquattro ore prima Michela (il nome è di fantasia ndr) 13 anni è uscita con il suo fidanzatino di 17 anni. Hanno litigato e lui l’ha colpita più volte alla testa con un sasso. Ora è in coma e potrebbe avere subito danni celebrali. Tre storie diverse con un unico filo conduttore: la violenza sulle donne. Solo nel 2011 sono state 18, secondo i primi dati, le donne uccise in Italia. Più di una alla settimana. Insomma anche nel 2011 il “femicidio” non si ferma. Un fenomeno, se così si vuole chiamare, che è in crescita. Lo dicono gli psicologi, lo urlano le associazioni che denunciano ”dati allarmanti e sottostimati”. Secondo il rapporto “Il costo di essere donna- indagine sul femicidio in Italia“, elaborato dalle volontarie della Casa delle donne, nel 2010 sono morte in 127 , il 6,7% in più rispetto all’anno precedente. Dal conteggio sono esclusi, però, i casi irrisolti, le donne scomparse, le vittime della tratta. Rientrano, invece, gli omicidi in flagranza di reato e quelli che hanno già raggiunto un grado di giudizio. Il quadro che emerge è comunque preoccupante. Il rapporto sottolinea la stretta relazione tra vittima e assassino. A uccidere sono i mariti (22%), ex (23%), compagni o conviventi (9%), figli (11%) e padri (2%). Per Chiara Cretella, a capo del progetto, la violenza familiare “è solo l’apice di altre violenze subite e taciute”. Il delitto, insomma, non quasi mai frutto di un raptus, ma è l’epilogo di un percorso. Infatti secondo l’Osservatorio nazionale dello stalking (attivo dal 2007) un’alta percentuale omicidi è preceduta da atti perecutori e molestie. Nonostante gli sforzi e l’innasprimento delle leggi, sono ancora troppe le donne che nel 2011 subiscono violenze. Non so quale sia la soluzione, voi cosa suggerite?

Fonte: Corriere della Sera.it