ALEMANNO A ROMA ACCOGLIE UN MILIONE DI PELLEGRINI MA SFRATTA ROM E IMMIGRATI. UNO STRANO MODO DI ESSERE CATTOLICI .

2452Si è iniziato da piccoli insediamenti e poi si è passati a quelli più grandi: da Lungotevere S. Paolo a Via Severini, all’ex Mira Lanza.  Mercoledì 20 aprile, è stato sgomberato un campo con 270 persone in Via del Flauto.

All’indomani della morte dei 4 bambini bruciati sull’Appia. l’Amministrazione aveva annunciato che si sarebbero chiusi i “campi abusivi di baracche”, trasferendo contestualmente gli abitanti in luoghi di accoglienza idonei. Si è parlato prima di tendopoli e caserme, poi del Centro Assistenza Rifugiati, il CARA di Castelnuovo di Porto. Non si trattava di soluzioni definitive, ma di un modo per garantire sicurezza nel breve periodo.

Contrariamente a quanto annunciato, alle famiglie sgomberate è stato proposto solo la divisione: donne e bambini al CARA, uomini in strada. E’ una proposta già fatta in passato e di cui già si conosce l’esito: nessuna famiglia vuole dividersi (le famiglie Rom sono formate da persone, madri, padri, bambini, e che la divisione dei nuclei familiari come politica della sicurezza e dell’integrazione non è una proposta civile).

Il rifiuto ha per conseguenza la dispersione degli interi nuclei familiari sul territorio cittadino, in condizioni ancora più precarie e insicure e provoca l’interruzione degli studi per i figli a pochi mesi dalla fine dell’anno scolastico.

Il risultato è che oggi più di 600 persone vagano già per la città senza un luogo dove dormire: tra loro molti bambini. A titolo di esempio si ricorda che la famiglia che ha subito la terribile perdita dei quattro bambini bruciati era presente sul nostro territorio da 10 anni e aveva subito già trenta sgomberi !

Sul versante dei migranti giunti in Italia nelle ultime settimane dalla Tunisia e dalla Libia, la risposta della Capitale non è stata migliore. Mentre scorrevano immagini di bombardamenti e profughi e si piangevano i morti in mare, si è creato un caso nazionale per due pullman in transito che hanno “fatto scalo” a Grottarossa, per una notte, fino ad essere recintati e tenuti “a vista” per le poche ore di permanenza. Si legittima così un clima immotivato di allarme nella popolazione e la convinzione che “Roma sia piena” quando invece si attendono un milione di pellegrini.

La Comunità di Sant’Egidio chiede:

•     di interrompere gli sgomberi di Rom dai campi informali se non si è in grado di offrire un’alternativa dignitosa.

•     che il Comune gestisca l’attuale situazione degli immigrati nordafricani ricordando che si tratta di profughi con regolare permesso di soggiorno.

•     di dotare la città di Roma di Centri transitori di accoglienza.

Fonte: Il Sole 24 ore