Dietro lo IOR, niente ?

san pietro

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di Anna Petrozzi – 21 settembre 2010
Il presidente Gotti Tedeschi e il direttore generale Cipriani indagati per violazione delle norme sull’antiriciclaggio.

Aveva assicurato massima trasparenza e piena collaborazione con i magistrati il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi quando lo scorso giugno e nel novembre 2009 un’inchiesta della procura di Roma aveva messo sotto la lente di ingrandimento alcune operazioni milionarie (in euro) avvenute tra la Banca vaticana e altri istituti di credito tra cui Unicredit, Intesa San Paolo e la Banca del Fucino.
Ora la trasparenza non sarà sufficiente, il noto economista dovrà fornire risposte precise e circostanziate ai pm Nello Rossi e Stefano Rocco Fava che lo hanno iscritto nel registro degli indagati assieme al direttore generale Paolo Cipriani per violazione della legge antiriciclaggio.
Dal 2003 infatti la Cassazione ha stabilito la competenza della giurisdizione italiana anche sullo Ior e la stessa Bankitalia con una circolare del 9 settembre scorso ha imposto controlli rafforzati anche sulla banca vaticana considerata come un istituto di credito comunitario.
In particolare la contestazione mossa ai due dirigenti riguarda i commi 2 e 3 dell’articolo 55 del decreto legislativo n.231 del 2007, vale a dire sono accusati di aver omesso di fornire le indicazioni richieste inerenti le generalità dei soggetti sul conto dei quali eseguivano le operazioni (comma 2) e gli scopi e la natura del rapporto continuativo o della prestazione professionale (comma 3).
Non vi è la prova del riciclaggio quindi, in effetti assai difficile da trovare. Ma la mancata segnalazione è comunque ritenuta ugualmente grave al punto che i due pm hanno ottenuto dal gip Maria Teresa Covatta il sequestro preventivo di 23 milioni di euro (su 28 complessivi) depositati presso un conto corrente aperto presso la sede romana del Credito Artigiano spa.
Secondo la ricostruzione si tratta del trasferimento di 20 milioni alla JP Morgan di Francoforte  e di 3 alla Banca del Fucino. La transazione è stata segnalata come sospetta dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (UIf) che ha quindi sospeso l’operazione per 5 giorni lavorativi consentendo così alla Guardia di Finanza di effettuare accertamenti.
La Santa Sede non ha esitato ad esprimere la propria solidarietà e fiducia a Gotti Tedeschi e Cipriani ribadendo il proprio impegno affinché lo Ior possa essere inserito nella cosiddetta “white list”, una sorta di lista dei buoni istituti che fanno della trasparenza un tratto distintivo.
Per quanto riguarda invece le transazioni in questione – si legge nella nota diffusa nella sala stampa vaticana – si tratta di operazioni di giroconto (cioè un trasferimento di denaro tra conti dello stesso proprietario) per tesoreria presso istituti di credito non italiano il cui destinatario è il medesimo Ior.
Questo spiegherebbe perché dietro i vari bonifici vi sarebbe solo l’acronimo della banca. I magistrati, al contrario, ipotizzano che proprio dietro la sigla Ior si possano nascondere persone fisiche o società che hanno utilizzato questi conti schermati come una via privilegiata per lo spostamento di capitali tra l’Italia e l’estero. L’indagine punta proprio a identificare gli eventuali beneficiari di titoli e operazioni per milioni di euro.

Fonte:Antimafiaduemila.it