Imposimato: “A distanza di oltre 40 anni esiste ancora il pericolo che Piazza Fontana possa ripetersi”

La strage di Piazza Fontana, avvenuta nel dicembre del 1969, viene considerata da molti storici l’inizio della cosiddetta “strategia della tensione” ovvero uno dei peggiori attacchi subiti dalle istituzioni democratiche del nostro Paese nel dopoguerra. A distanza di tanti anni molti degli interrogativi dell’attentato restano ancora senza risposta e questo alimenta il lavoro incessante di tanti ricercatori che vogliono fare luce su uno dei più importanti “buchi neri” della storia recente italiana.

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43 anni fa la strage di Piazza Fontana, per non dimenticare

Era il 12 dicembre 1969, ore 16:37, quando una una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, furono fatti i rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare distruggendo in tal modo elementi probatori di possibile importanza per risalire all’origine dell’esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni.

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