Morire per troppo lavoro

In molti hanno notato che la Cina sta diventando il primo paese per morte da stress. Addirittura Xinhua, l’agenzia stampa governativa, ha pubblicato uno studio che la piazza al primo posto per stress da lavoro tra tutti i paesi del mondo. La chiamano guolaosi, morte per straordinari. In Cina si contano 600mila morti all’anno, in prevalenza colletti bianchi che lavorano nelle grandi città.

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Crisi, l’allarme Istat: “quasi un milione di famiglie senza reddito da lavoro”

Quasi un milione di famiglie è senza reddito da lavoro. I dati Istati sul 2012 sono l’ennesimo campanello di allarme per l’occupazione e fotografano un Paese sempre più povero. Nel dettaglio, i dati dell’Istituto di statistica mostrano che le famiglie in cui tutti i membri appartenenti alle forze lavoro sono in cerca di occupazione sono 995mila, in rialzo del 32,3 per cento sul 2011.

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Lavoro: la punizione di Dio

Oggi, mentre camminavo, ho pensato al mercato. Ma non ai mercati classici, quelli pieni di box, mercanzia di ogni tipo, alimenti, pesci e venditori che urlano, cantano, ammiccano e offrono. No, il mercato mio, quello virtuale, quello che in verità non esiste perché altro non è che un insieme di relazioni tra soggetti: il mercato del lavoro. Sarà perché è il mio mestiere, sarà perché al singolare è uno fra i più evocati, camminando mi è venuto in testa. È strano come il mercato del lavoro, contrariamente a quelli declinati al plurale, “i mercati”, non abbia particolari desideri: a oggi non ho sentito mai dire “il mercato del lavoro vuole…” o “il mercato del lavoro ci chiede…” Lui, che dev’essere il fratello povero o sfortunato della altrimenti opulenta famiglia dei mercati, ha piuttosto “necessità di…”, “ha bisogno di…” Credo sia un po’ legato e imbolsito perché da molti anni la cura è sempre la stessa: stretching e iniezioni per aumentarne la flessibilità.

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