Vera memoria per i martiri caduti, silenzio ipocrita per i magistrati vivi

E’ uno strano clima quello che si è respirato quest’anno a Palermo in occasione dell’anniversario della strage di via d’Amelio. Sulla memoria ed il ricordo nei confronti del giudice Borsellino e dei cinque agenti della scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina) che ha visto la partecipazione di tanti cittadini onesti, provenienti da più parti d’Italia, che sono voluti essere presenti in questi quattro giorni di eventi, si è abbattuto con forza il ciclone del caso “Tutino-Crocetta” e quell’intercettazione, vera o falsa che sia, accompagnata dalla querelle tra il settimanale “L’Espresso” e la Procura di Palermo, ha completamente veicolato l’attenzione mediatica nazionale.

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Salvatore Borsellino: “Continuare a chiedere verità e sostenere i magistrati”

“Noi continueremo a chiedere verità e giustizia fino a quando non ce la daranno. Non vogliamo un’altra piazza della Loggia dove dopo 43 anni sono stati assolti tutti gli imputati. Se non ci sono i colpevoli non c’è stata neanche la strage ma ci sono i morti”. Ad urlarlo con forza è Salvatore Borsellino intervenuto alla conferenza di Villa Trabia. “I magistrati che cercano la verità vengono attaccati e discriminati dallo stesso Csm che nega a Di Matteo di poter continuare a servire lo Stato contro il crimine organizzato.

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