Pd, l’analisi del vuoto

Mar­ciare sulle riforme elet­to­rale e costi­tu­zio­nale, per non mar­cire. La dire­zione del Pd approva quanto chiede il segre­ta­rio pre­si­dente del Con­si­glio: si va avanti «senza indu­gio». Facendo finta che Ber­lu­sconi non abbia pre­muto il freno, che le dimis­sioni annun­ciate di Napo­li­tano non abbiano messo in discus­sione quella «tem­pi­stica già pre­vi­sta» dal patto del Naza­reno

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A che punto è il salto nel vuoto?

Ora che mancano otto giorni alle elezioni del 25 maggio, che i sondaggi non possono neppure essere esibiti nei telegiornali e anche i quotidiani ne debbono fare a meno, ci si può fermare un momento e chiedersi se il salto nel vuoto, prefigurato ampiamente nelle elezioni del febbraio 2013, è ancora probabile o le cose in questi pochi mesi sono per fortuna cambiate.

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