Belpietro, mento nel mento

È venuto il momento di confessare l’irrefrenabile invidia che proviamo nei confronti di Maurizio Belpietro. Se fossimo incappati in due infortuni professionali – chiamiamoli così – come quelli che l’hanno investito tra capo e mento a distanza ravvicinata, cioè il falso attentato a se medesimo e il falso attentato a Fini, saremmo finiti kappaò. Poi ci saremmo scelti un eremo trappista ben nascosto in Aspromonte e avremmo fatto perdere le nostre tracce per una decina d’anni, nella speranza di essere dimenticati. Lui invece è sempre lì in prima linea, mento volitivo, pancia in dentro e petto in fuori, a dare lezioni di giornalismo.

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Rondolindo

Siccome in Italia il primo che passa diventa esperto di tutto, non bastando Belpietro e Sallusti, è arrivato pure Fabrizio Rondolino. Già inviato dell’Unità al seguito di D’Alema, portavoce del radioso governo D’Alema-Cossiga-Mastella del ‘99 (quello delle bombe in Serbia e dell’affare Telecom), autore del Grande Fratello e de La pupa e il secchione (Mediaset), rubrichista di Panorama, ora finalmente approdato al Giornale di Olindo, il Rondolino ci illumina sull’house organ berlusconiano…

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Non avrai altro nano

I pacifisti di destra sono uno spettacolo impagabile. Meglio della foca ammaestrata che palleggia col muso. Ce la mettono tutta, poveretti, per nobilitare la loro battaglia contro l’intervento in Libia per compiacere B., scavalcato da Sarkozy, da Cameron, dai danesi e dal primo che si sveglia la mattina.

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