“Borsellino si futtiu sulu”. Con questo sussurro e con un dito alzato ad indicare un citofono il Capo dei capi, Salvatore Riina, intercettato nell’agosto 2013 mentre dialoga durante l’ora d’aria con la solita “dama di compagnia”, Alberto Lorusso, parla della strage di via d’Amelio. Una gesticolazione che fa intendere come Paolo Borsellino avrebbe direttamente innescato l’autobomba pigiando il campanello di casa di sua madre. “Fu un colpo di genio”, aggiunge ‘u Curtu al boss pugliese, sottolineando di aver “detto ai picciotti di stare lì per impedire che qualcuno suonava”.
Continua a leggere