La sfida: cercare il bene comune

Il collega Pablo Medina regalò un sorriso ai sicari prima che lo crivellassero di colpi lo scorso 16 ottobre.
Secondo alcune pubblicazioni, prima dell’esecuzione, il coraggioso giornalista, esempio di professionalità in Curuguaty, ha avuto una reazione nobile, identificandosi ai suoi boia, i quali, per tutta risposta, completamente privi di coscienza e scrupoli, si sono limitati ad adempire all’ordine del suo capi narcopolitici aprendo il fuoco contro il gesto di umanità del corrispondente di ABC e della giovane Antonia Almada.

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La sfida di Renzi

Ci dispiacerebbe come cittadini italiani ancora prima che come studiosi o interessati alla politica nazionale se il sicuro prossimo presidente del Consiglio, tuttora sindaco di Firenze e segretario del maggior partito presente in parlamento che risponde al nome di Matteo Renzi pensasse solo per un momento di avere davanti a sè un cammino facile da percorrere.

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Dignita' e diritti. Le sfide della Chiesa nell'analisi di don Luigi Ciotti

No a definizioni come “prete antimafia”, e neppure “prete antidroga”, “prete di strada”, “di frontiera”. Etichette di questo tipo rischiano di far passare per “eccezionale” ciò che invece è – o almeno dovrebbe essere – normale e quasi scontato. Un sacerdote non può che schierarsi, con forza, contro le mafie e tutto ciò che le alimenta: dalla corruzione alle ingiustizie sociali, dalla violenza all’illegalità diffusa. Perché fra mafie e Vangelo c’è un’incompatibilità irriducibile, assoluta.

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