Mafia Capitale, Rodotà: «Siamo di fronte a un doppio stato con poteri extralegali»

«Davanti ai nostri occhi si è aperto un abisso che la parola cor­ru­zione descrive solo par­zial­mente – afferma Ste­fano Rodotà – Mafia Capi­tale con­ferma l’esistenza di un sistema paral­lelo che per­mette solo ai poteri cri­mi­nali di approv­vi­gio­narsi alle risorse pub­bli­che per lucrare sugli immi­grati, sui rom, su tutti coloro che andreb­bero tute­lati con la soli­da­rietà pub­blica e civile.

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Mafia Capitale: due arresti, svelato patto con la 'Ndrangheta

“Mafia originale e originaria”, l’ha definita il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, l’organizzazione criminale che è stata scoperchiata dall’inchiesta “Mafia Capitale”. Inchiesta che ieri ha portato all’arresto di altri due soggetti ritenuti vicini alla ‘Ndrangheta: sono Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, accusati di aver creato un collegamento tra alcune cooperative gestite dall’organizzazione di Massimo Carminati, considerato il capo indiscutibile, e la cosca Mancuso di Limbadi. E Pignatone assicura: “Presto ci saranno nuove operazioni”.

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Mafia Capitale e quel legame con Cosa nostra

Tangenti, truffe, corruzione, affari “bipartisan” con la politica. L’inchiesta sulla Mafia Capitale della Procura di Roma, che ha portato all’arresto di 37 persone, ha scoperchiato un vaso di Pandora che man mano sta portando alla luce una storia che va oltre ad ogni “Romanzo criminale” possibile. A Roma tutto ruota attorno a Massimo Carminati, il “guercio” per via dell’occhio occhio perso in seguito a una sparatoria con la Digos, l’ex Nar amico e compagno di scuola di Giusva Fioravanti, accusato di avere legami con la Banda della Magliana.

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