Le vite parallele di Putin e Poroshenko

utin e Poroshenko hanno un’infanzia molto diversa, per quanto fosse possibile all’interno del sistema sovietico. Il primo, nato a San Pietroburgo, allora Leningrado, e originario di una famiglia senza fasti, segue attentamente le regole riuscendo a rappresentare quel soggetto di estrazione povera capace, attraverso l’ubbidienza al sistema, i massimi voti, l’adesione al partito e l’esperienza militare e nei servizi di sicurezza, di scalare i livelli sociali raggiungendo lo scranno più alto dello Stato ed incarnando il sogno russo.

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Sanzioni indigeste

Il presidente Russo è passato – si può dire – in mezzo a un’ondata di simpatia e di stima che contrastava palesemente con le posizioni del G-7 appena concluso in Germania.
E l’irritazione di Washington è stata immediatamente percepibile attraverso un comunicato ufficiale che ribadiva seccamente gl’impegni (sulle sanzioni da mantenere e, se possibile, accentuare contro la Russia) appena assunti, il giorno prima, dal premier Matteo Renzi in mezzo alle Alpi bavaresi.

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