Processo Mori-Obinu, al via la requisitoria del pm: “Nessuna ragione di Stato può giustificare la loro impunità”

Palermo. “Le imputazioni di favoreggiamento aggravato mosse agli odierni imputati, incrociano inevitabilmente, e ne costituiscono un segmento fondamentale, la più complessa storia dei rapporti tra lo Stato e la mafia nel cruciale ventennio degli anni ’80 e ’90. Quelle condotte solo in tale contesto più generale potranno essere adeguatamente valutate. Una storia, quella del rapporto tra lo Stato e la mafia, nella quale (al di là dell’apparenza, al di là della facile retorica, degli inutili e spesso falsi e strumentali proclami di una politica in realtà in larga parte vergognosamente insensibile, anche al sangue di tanti servitori dello Stato) una parte delle istituzioni, anche in nome di una ritenuta ma inconfessabile e pertanto mai dichiarata ‘ragione di Stato’, ha cercato ed ottenuto il dialogo con l’organizzazione mafiosa nel convincimento, rivelatosi del tutto sciagurato, che quel dialogo, quella mediazione fossero utili ad arginare le manifestazioni più violente dell’agire mafioso e come tali destabilizzanti l’ordine pubblico. Questo è un processo drammatico in cui lo Stato processa se stesso ”.

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Chiusa l'indagine sulla "trattativa"

di AMDuemila – 14 giugno 2012Dopo quattro anni sono state concluse le indagini sulla trattativa tra lo Stato e la mafia che vent’anni fa vide seduti intorno allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni e di Cosa nostra per porre fine a quella che fu la strategia della tensione caratterizzata dalle autobombe del ’92-’93

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Nicola Mancino al processo Mori: le contraddizioni e l’arroganza di un ex potente .

Palermo. “Poc’anzi lei ha detto che della presunta spaccatura in Cosa Nostra tra un gruppo riconducibile a Salvatore Riina e un gruppo più moderato riconducibile a Provenzano lo ha saputo dopo, attraverso letteratura giornalistica o qualcosa del genere. Io invece le volevo ricordare quello che lei ha dichiarato il 17 settembre del 2009 in occasione di un interrogatorio congiunto prospettato dalle procure di Caltanissetta e Palermo”.

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