"Storie di jazz e non solo", l'ultimo libro di Luigi Giuliana

Ho un ricordo che parte da lontano.
Esattamente quarant’anni fa, ai primi dell’agosto del 1974, mi capitò di visitare il Medio Oriente, che anche allora era un teatro di guerra, come lo era da quasi trent’anni prima, con la costituzione dello Stato di Israele, e come lo è rimasto sino a oggi, nonostante centinaia di migliaia di morti, il sacrificio di leader di Stato considerati troppo “morbidi” dai radicalisti d’entrambe le parti, l’uccisione di quei rari uomini di pace che via via si sono alternati su quel palcoscenico insanguinato nella speranza, fallace, che la bilancia, alla fine, avrebbe prevalso dal lato del comune buon senso.

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I 57 giorni di Borsellino, tra “mafia in diretta” e “agenda rossa”

E’ stato presentato ieri pomeriggio a Terni il libro libro “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino. Dalla strage di Capaci a via D’Amelio” (Aliberti editore) alla presenza degli autori Giorgio Bongiovanni e Lorenzo Baldo. Con la moderazione di Sabina Curti, docente di Criminologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Un incontro che ha permesso di approfondire quanto avvenuto in quei 57 giorni tra la strage di Capaci e via d’Amelio, attraversando la corsa contro il tempo che il magistrato ha avviato per individuare gli assassini di Giovanni Falcone.

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Andrà avanti Papa Francesco?

Opporsi al capo del proprio governo nella moderna democrazia è un esercizio possibile e permesso, salvo pagarne conseguenze politiche e personali che possono essere anche pesanti. E’ una prassi questa che a partire dalla fine del diciottesimo secolo si è affermata con tale forza nel nostro Occidente che opporvisi sarebbe un errore e avrebbe, nella democrazia del ventunesimo secolo, o meglio nei regimi che ad essa più o meno si riferiscono, sarebbe assurdo e irrituale. Ma nel Vaticano non valgono le medesime regole. Qui i poteri del Pontefice sono molto più ampi e con essi bisogna fare i conti.

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