I Libellisti (penne e calamai al servizio del Re)

La generazione dei libellisti (o giornalisti da strapazzo) pagati dal monarca non si è estinta, ma ancora oggi vige più forte e potente che mai. Oggi come allora, scrivono per mestiere menzogne volte a ridicolizzare e perseguitare personaggi sgraditi al potere. Ed è la Storia stessa a dimostrarcelo. Durante la Rivoluzione Francese i libellisti del XVIII secolo colpirono Voltaire, così come altri filosofi e pensatori illuministi. Nel XVII fu la volta di Giordano Bruno, tra i tanti, colui che determinò una vera e propria rivoluzione copernicana, inneggiando alla libertà di pensiero e alla giustizia contro una Chiesa già corrotta dal potere, e che, prima di essere arrestato, processato e condannato al rogo, finì nel mirino dei giornalisti da strapazzo di allora.

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Il rantolo dei libellisti

. In prima pagina sul Giornale capeggia la richiesta di “dimissioni” del magistrato Antonio Ingroia definito “un tribuno della plebe che arringa la folla”, colpevole di essere intervenuto ieri a Roma alla grande manifestazione in difesa della Costituzione e della scuola pubblica che ha raccolto un milione di persone in tutta Italia.

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