Caso Kazakistan, il mistero dell’aereo austriaco e dell’informativa inutilizzata

Un aereo pronto a decollare prima ancora che l’Italia abbia deliberato l’espulsione, documenti che avrebbero impedito il rimpatrio coatto e che la Questura di Roma decide di ignorare. Inquietanti novità si aggiungono alla vicenda del rimpatrio forzato di Alma Salabayeva e di sua figlia Alua di sei anni, rispettivamente moglie e figlia del dissidente kazako Ablyazov, e che sta provocando guai molto seri nel governo delle larghe intese.

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“Espulsione ingiusta, fretta eccessiva”. Il caso del dissidente kazako diventa politico

Ora una sentenza del tribunale di Roma lo dice chiaramente: non c’era nessuna irregolarità nel passaporto della moglie di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del regime dittatoriale di Nursultan Nazarbayev in Kazakistan, paese ricco di materie prime e strategico per gli interessi dell’Eni. Eppure la donna, come raccontato il 5 giugno scorso da ilfattoquotidiano.it, è stata estradata dall’Italia. In tutta fretta, senza attendere verifiche sul documento. Tanto da far gridare gli avvocati difensori “alla extraordinary rendition, ossia cattura illegale”.

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