Quando l’ISIS erano gli inglesi. La barbarie non appartiene a un solo popolo

di Mathew Lyons* E’ il leader di una piccola forza militare, forse 500 soldati, ed è ben determinato a sottomettere la provincia, e intende farlo in fretta. Il terrore è la sua politica esplicita. Ogni incursione in territorio nemico è seguita da un massacro indiscriminato. Ogni uomo, donna e bambino viene ucciso. Case, chiese, colture – tutto è bruciato e depredato. […]

Continua a leggere

I WAHABITI SI DANNO AL NUCLEARE – LETTERALMENTE

Mancano solo poche settimane alla concreta possibilità che l’accordo sul nucleare tra l’Iran e il P5+1 si concretizzi – il 30 giugno.

Quindi immaginate cosa voglia fare la paranoica Casa di Saud: mettere le mani su una testata nucleare per controbilanciare l’inesistente “bomba iraniana”, che Teheran, attraverso il leader supremo Ayatollah Khamenei, ha costantemente aborrito in quanto anti-islamica e che non potrebbe comunque in ogni caso avere a causa delle stringenti ispezioni che saranno parte dell’accordo finale.

Continua a leggere

Il Califfato voluto dagli Usa

Mentre l’Isis occupa Ramadi, la seconda città dell’Iraq, e il giorno dopo Palmira nella Siria centrale, uccidendo migliaia di civili e costringendone alla fuga decine di migliaia, la Casa Bianca dichiara «Non ci possiamo strappare i capelli ogni volta che c’è un intoppo nella campagna contro l’Isis» (The New York Times, 20 maggio)

Continua a leggere
1 3 4 5 6 7 9