Ucciso per dare un segnale: “Alla larga da Gaza”

Le cause e la dinamica del sequestro e dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, attivista e corrispondente del movimento internazionale di solidarietà con la Palestina da Gaza, sono in corso di ricostruzione. Alcune informazioni e alcune valutazioni possono però essere indicate sin da ora. Vittorio era in procinto di rientrare in Italia per poter collaborare alla missione della Freedom Flotilla che a maggio intende rompere l’assedio della popolazione palestinese di Gaza, un assedio che Vittorio ha sistematicamente denunciato e documentato da anni. Vittorio è stato trovato già morto quando la polizia palestinese, aiutata dalla popolazione, era riuscita a trovare il posto dove era tenuto sequestrato. L’ultimatum di 30 ore dunque era solo pretestuoso. I sequestratori sono giovanissimi, di cui almeno uno è cittadino giordano e non palestinese.

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