La Fiat di Marchionne sbarca nei Balcani: entra in scena ‘Fabbrica Serbia’

Li vedi sfilare a fine turno sull’unico ponte che collega la fabbrica alla città. Polo bianca, pantaloni grigi, facce serie. Giovani in stragrande maggioranza, tanti ragazzi che dimostrano vent’anni o poco più. Alle loro spalle, sulla parete dello stabilimento, incombe una scritta a caratteri cubitali, visibile a centinaia di metri di distanza: “Mi smo ono sto stvaramo”. Che vuol dire, tradotto dal serbo: “Noi siamo quello che facciamo”. E loro fanno, eccome se fanno

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Mentana: “I giornalisti? Ecco perché non criticano Fiat”

“Lei sa che ai tempi di Unabomber venne suggerito a giornali e telegiornali di dimenticare un particolare?” Quale, Enrico Mentana? “Che il dinamitardo aveva inserito una carica nel prodotto di punta della più importante azienda dolciaria italiana”. Pomeriggio romano, quartiere Prati, bar rumoroso al centro di una quadriglia di clacson e isterismi. Il direttore del Tg di La 7 beve […]

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Marchionne agli operai: “Protestare non serve, così non si attraggono gli investimenti”

Marchionne l’americano non sopporta gli scioperi e le manifestazioni ‘made in Italy’. Considera gli affari Fiat in europa “una fonte di preoccupazione”. E marca quanta più distanza possibile da Confindustria, guai a nominargliela (“Noi non c’entriamo con loro”). Tant’è: la Fiom del gruppo Fiat ha annunciato che incrocerà le braccia il 21 ottobre prossimo (ma il corteo non è stato autorizzato dalla questura di Roma)? “E’ un non senso” ha detto il manager italo-canadese, sottolineando che “non è il giusto modo per attrarre gli investimenti in Italia” ha aggiunto prima di ripetere il solito mantra: “Se la maggioranza dei nostri lavoratori ci dicesse che non siamo ben accetti, ce ne andremmo. Ma non credo che sarà così”. E un’ipotesi di incontro con le sigle dei lavoratori? Sergio Marchionne è entrato a gamba tesa.

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