Il sistema della corruzione

Ha sicuramente ragione l’ex giudice e ora parlamentare del partito democratico, Felice Casson, a parlare dei recenti scandali dell’EXPO 2015 a Milano e del Mose a Venezia (città che conosce bene essendo stato eletto proprio in quella città) a parlare della corruzione oggi come di un sistema che utilizza, nello stesso tempo, l’assenza di controlli efficaci nella costruzione delle grandi opere pubbliche nel Bel Paese, gli ideali della destra che hanno dominato l’ultimo ventennio in Italia, dopo l’avvento al potere dell’uomo di Arcore, e che si sono tradotti in un invito rivolto alle nuove generazioni ad arricchirsi ad ogni costo e senza ritegno.

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Una nuova tangentopoli

In Italia ancora qualcuno, non a caso, sostiene – anche su media di grande importanza – che nulla può farci parlare di una nuova “tangentopoli” ma basta quel che scrivono oggi tre giornali – il compassato Corriere della Sera, la scoppiettante Repubblica e l’Unità ridotta ormai a non troppe migliaia di copie – per rendersi conto, leggendo gli articoli dedicati a due vicende, che siamo immersi proprio come nel ’92-93 in nuova storia tra le peggiori vissute negli ultimi trent’anni. Del resto, non mi pare di essere l’unico a scrivere, nei miei articoli ma anche nei miei libri di storia, che viviamo un periodo difficile di forte degrado di pezzi rilevanti della classe politica e dirigente. E’ sensazione comune e basta andare in autobus o in metropolitana per sentirlo.

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