40 anni di Stato-Mafia e Mafia-Stato

Il rischio di ripetersi, di grattare il fondo del barile, di scadere negli slogans, di sperare, alzando la voce, di farsi sentire dai sordi, o, al contrario, di indulgere allo scetticismo, lasciarsi prendere dallo sconforto, concludere che le battaglie impossibili non si possono vincere a dispetto dei santi, c’è. Ed è innegabile. Nel Vangelo sta scritto che “non si vive di solo pane”.
Perché mai, allora, si dovrebbe poter “vivere di sola lotta alla mafia”? Perché mai soltanto un’élite scelta dalla popolazione, che, a seconda delle fasi attraversate, si dilata e si restringe a guisa di una fisarmonica, dovrebbe intestarsi un’opzione di vita, per quanto fortemente caratterizzata eticamente, intrisa di valori nobili, logicamente inattaccabile, che però ha il piccolo difetto di non esser fatta propria dalla stragrande maggioranza della popolazione? Insomma: chi ce lo fa fare?

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