Il ritorno di Massimo Ciancimino

Non possiamo che accogliere con soddisfazione la decisione del Gip di Palermo Riccardo Ricciardi che ha rinviato la distruzione delle intercettazioni tra l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Una decisione presa, in “zona Cesarini”, grazie al coraggio di uno degli imputati al processo sulla trattativa Stato-mafia, Massimo Ciancimino. I suoi legali, Roberto D’Agostino e Francesca Russo, hanno presentato ricorso in Cassazione contro la negazione della loro richiesta di ascoltare le 4 telefonate, nelle quali ci potrebbero essere elementi difensivi rilevanti per il loro assistito. Un atto che ha colto nel segno il giudice palermitano che è tornato sui propri passi decidendo di attendere il pronunciamento della Suprema Corte. Una scelta opportuna dopo che la sentenza della Corte Costituzionale e la prima decisione del giudice Ricciardi, rappresentavano un atto illegale ed anticostituzionale.

Continua a leggere

Trattativa: il Gip distrugge le intercettazioni, violentata la legge

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi ha disposto oggi la distruzione delle intercettazioni tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, registrate dalla procura di Palermo durante le indagini sulla trattativa tra Stato e mafia. Il provvedimento è stato depositato quest’oggi, ma la distruzione non avverrà prima di lunedì. Della materiale distruzione dei file audio si occuperà un tecnico della società Rcs che gestisce i server dell’ufficio inquirente del capoluogo siciliano e le operazioni avverranno nella “sala ascolto” che si trova in una struttura apposita del carcere Ucciardone dove sono presenti i server. Sulla questione si era espressa lo scorso gennaio la Corte costituzionale.

Continua a leggere
1 2