Di Matteo chiede di andare alla Dna: "Ma non abbandono il processo Stato-Mafia"

Palermo. Tra le 68 domande presentate dai magistrati di tutta Italia per tre posti da sostituti procuratori della Direzione Nazionale Antimafia ci sono anche quelle dei due pm del processo sulla trattativa Stato-mafia Nino Di Matteo e Francesco Del Bene. La domanda per la Dna, a Palermo, è stata presentata, tra gli altri, anche dal gup Lorenzo Matassa e dai pm Laura Vaccaro, Paolo Guido e Gaetano Paci.

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La vera storia del giudice Di Matteo

Minacciato, condannato, calunniato, sotto procedimento disciplinare, attaccato da ogni lato e accusato persino di essersi orchestrato da solo l’ordine di morte. Nino di Matteo come Giovanni Falcone nel tritacarne del gioco grande che ha mosso le sue pedine secondo la classica procedura della delegittimazione. Ma perché questo magistrato è finito nel mirino? Chi è?

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Di Matteo querela Sgarbi, Ferrara, Facci e Deaglio: “Da loro aperta una campagna diffamatoria”

Denunciati anche Sallusti e Belpietro
Il sostituto procuratore di Palermo Antonino Di Matteo ha querelato per diffamazione a mezzo stampa Vittorio Sgarbi e i giornalisti Filippo Facci, Giuliano Ferrara ed Enrico Deaglio per una serie di pezzi scritti sulle minacce lanciate al magistrato dal boss Totò Riina durante conversazioni intercettate con il detenuto pugliese Alberto Lorusso

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