Colpo di “grazia” alla Costituzione?

“Ritroviamoci tutti insieme per elaborare un progetto comune e per fissare una grande inziativa per la salvaguardia della Costituzione…”, più o meno con queste parole, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky e Maurizio Landini, hanno rivolto un appello a quanti, hanno fatto sentire la loro voce contro qualsiasi ipotesi di stravolgimento della nostra carta fondamentale.

Tra questi gli oltre 300 mila cittadini che hanno firmato l’appello pubblicato dal Fatto con la piattaforma Change.org.

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Sentenza Mediaset: le prime tre conseguenze della condanna

La condanna di Silvio Berlusconi per il reato gravissimo di frode fiscale ha tre immediate conseguenze.

Primo: dopo vent’anni di scorciatoie, minacce, forzature e vergognose leggi ad personam l’uomo di Arcore è incappato in una sentenza definitiva: da questa sera è tecnicamente un pregiudicato che entro sei mesi o giù di lì dovrà scontare una pena detentiva, arresti domiciliari o servizi sociali. Per la prima volta l’articolo 3 della Costituzione viene attuato completamente: la legge è uguale per tutti compreso il miliardario di Arcore.

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Costituzione stracciata, continuano le adesioni. Rodotà: “Una riforma di parte”

A parte le indubbie ed evidenti forzature costituzionali, questo tentativo di revisione della Carta propone difficili questioni politiche. La prima riguarda il fatto che la revisione è parte del cosiddetto “cronoprogramma” di governo. Così si associa la modifica costituzionale alla maggioranza più debole, contraddittoria e precaria della storia della Repubblica e la si fa diventare una questione di parte, dunque oggetto di conflitto e non di condivisione.

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