L'assassinio di Moro e i misteri

L’assassinio da parte di Mario Moretti ,”capo” delle seconde “Brigate Rosse”, di Aldo Moro, avvenuto – questo è certo – la mattina del 9 maggio 1978, cioè 35 anni fa, è come un mosaico ancora poco noto, ricco di particolari che la cronaca di alcuni quotidiani, ma anche la memorialistica e le ricerche meglio documentate sul piano storico, oggi trovano contraddittorio e pieno di elementi non accertati o addirittura da mettere definitivamente in discussione

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Omicidio Moro, gli artificieri: “Cossiga arrivò prima della chiamata”

Non sono mai stati interrogati e se ne lamentano perché hanno molto da raccontare gli antisabotatori che per primi arrivarono all’R4 rossa, con il corpo di Aldo Moro nel bagagliaio, in via Caetani, il 9 di maggio di 35 anni fa. Uno di loro, Vitantonio Raso, ha scritto un libro, ‘La bomba Umana’, nel quale dà dettagli che modificano la storia per come finora nota. Lui ed il suo collega Giovanni Circhetta -sentiti dall’Ansa e dal sito www.vuotoaperdere.org- spostano l’ora del ritrovamento dell’auto e del cadavere dello statista a prima delle 11, mentre era delle 12.30 la famosa telefonata delle Br che annunciava l’uccisione di Moro ed il luogo dove trovarne il corpo.

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Lo Stato-Stato contro lo Stato-mafia

Quella appena trascorsa è stata davvero una settimana di grandi novità per quanto riguarda il “fronte antimafia”. Una serie di notizie, apparentemente slegate tra loro, ha acceso il panorama politico nazionale rievocando sconcertanti ed inquietanti parallelismi con la storia che ha contraddistinto il nostro Paese in quel terribile biennio stragista del ’92-’93. Erano quelli gli anni che hanno sancito la fine della Prima Repubblica contraddistinta da una profonda crisi istituzionale, con lo scoppio dello “scandalo Tangentopoli” che mise in risalto uno scenario di corruzione politica sistemica, e dalla dirompente crisi economica-finanziaria, con l’Italia sulla soglia del fallimento ed una moneta (la lira) svalutata del 7%. Per superare il momento il Paese si aggrappò ad un governo tecnico (governo Amato) che venne anticipato appena di un mese dall’elezione a Presidente della Repubblica di Oscar Luigi Scalfaro (succeduto a Cossiga).

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