LA PAGINA DELLA VERGOGNA: IL DEFINITIVO TRAMONTO DELL'ITALIA PER BENE

Libero pensiero

“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero delle guerre, e perdono le guerre come se fossero delle partite di calcio”. – Winston Churchill. Londra. 1946

Sono contento che Ugo La Malfa e Pietro Nenni siano morti.
Sono contento anche che siano morti Enrico Berlinguer e Aldo Moro.
Sono contento che non ci siano più Leonardo Sciascia, nè Italo Calvino, nè Indro Montanelli.
E la lista sarebbe davvero lunga, lunghissima.

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Topi di fogna

Ci sono i topi di fogna annidati nella Rete che, nascosti dietro l’anonimato, violano le password, entrano nelle caselle di posta elettronica di Giulia Sarti, una ragazza di 26 anni che ha l’unico torto di essere stata eletta deputata nel maggior movimento di opposizione al sistema, e pubblicano le sue foto intime, la sua corrispondenza privata e politica, infrangendo due volte la legge: quella che protegge la privacy di ogni cittadino e quella che tutela la riservatezza delle comunicazioni del parlamentare (che può essere violata solo per ordine di un giudice e previa autorizzazione delle Camere). E poi ci sono i loro complici in certi giornali, anche “autorevoli” e “indipendenti” tipo il Corriere della Sera. Che, non potendo divulgare la spazzatura che gira per il web, fa anche di peggio: si trincera dietro i tweet che la riprendono distorcendola e falsificandola, e li pubblica come fossero Vangelo

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Zero tituli

Il regime dei Cinque dell’Apocalisse (Quirinale, Avvocatura dello Stato, Procura della Cassazione, Csm e Governo) che assedia la Procura di Palermo può ritenersi soddisfatto. La notizia anticipata dal Fatto sul procedimento disciplinare contro i pm Messineo e Di Matteo, rei del terribile delitto di intervista, ha raccolto l’audience mediatica auspicata:

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