I trucchi dello Ior

Dopo trenta mesi di indagini condotte dalla procura di Roma, non più “porto delle nebbie” come lo definivano molti osservatori negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, e dal Nucleo valutario della guardia di Finanza, emerge quello che era già chiaro agli studiosi dei rapporti tra Stato e Vaticano, come ai pochissimi esperti del ruolo che il fenomeno mafioso riveste nella società e nell’economia italiana, europea e mondiale. Mi riferisco ai trucchi finanziari e giuridici che hanno consentito all’Istituto Opere di Vigilanza, meglio noto come IOR, di agire come una banca di affari internazionale senza apparire come tale nello stato in cui nasce. Se mai di operare al contrario – arguiscono i giudici – come “un sistema off shore nel cuore geografico

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