Il boss e le minacce

Ripetere per l’ennesima volta che viviamo in uno strano paese è ancora troppo poco. Una sorta di grande eufemismo adatto a orecchie timorose e disabituate all’asprezza del nostro presente e a quello che vediamo ogni giorno intorno agli ultimi arresti di mafiosi (come l’imprenditore calabrese Pasquale Capano, ma residente a Roma, che ha lasciato scritto nel suo computer sequestrato dagli inquirenti durante il suo arresto che “la ‘ndrangheta, in cui è stato iniziato con regolare cerimonia segreta, è una scelta di vita, non solo un’opportunità di affari”)

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Mafia, il pm: “Boss, mollate i politici: siete all’ergastolo e loro la fanno franca”

Bisogna spezzare il legami tra mafia e politica. Un appello sentito mille volte, ma questa volta il pm palermitano Vittorio Teresi lo rovescia. Non si rivolge ai politici, ma ai mafiosi. Perché mollino i loro referenti nel Palazzo, dato che “la fanno sempre franca”, mentre i boss restano “sommersi di ergastoli”. “Voglio fare un appello diverso, questa volta non mi rivolgo ai rappresentanti […]

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