Processo trattativa Stato-mafia, Giovanni Brusca: "Bombe e stragi per farli tornare a trattare"

Milano. Questa giornata comincia con un fallimento. Quello di uno Stato che non consente ad un magistrato di andare ad un processo con la dovuta sicurezza. Che non vuole proteggere il pm Nino Di Matteo e non fa nulla per nasconderlo. Questo non è un Paese “civile”, ma uno Stato-mafia. A portare invece tutta la solidarietà a questo magistrato, che fin dall’inizio si è occupato dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, c’è la gente comune. Tante persone che molto prima dell’inizio dell’udienza sono al freddo, fuori dall’aula bunker, dietro un enorme striscione: “Milano sta con Di Matteo”. Uno spiraglio di speranza in mezzo a tutta questa oscurità istituzionale.

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