Il Pd si beve l’articolo 18

La Com­mis­sione Lavoro del Senato ha appro­vato la delega lavoro: il Jobs Act modi­fi­cato dall’emendamento sul con­tratto a tempo inde­ter­mi­nato a tutele cre­scenti così si avvia verso l’Aula, dove verrà votato mar­tedì pros­simo. Mau­ri­zio Sac­coni, Ncd e pre­si­dente della Com­mis­sione, parla di «gior­nata sto­rica». Secondo l’ex mini­stro del Lavoro del governo Ber­lu­sconi, infatti, ieri è defunto l’articolo 18. Il Pd invece resta diviso, a tratti nel caos, ma il dorso con­vin­ta­mente ren­ziano che lo guida è già pronto a festeg­giare con Sac­coni e Pie­tro Ichino.

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Mister Monti e il metodo Goldman Sachs

Dopo aver affamato i pensionati, aumentato la benzina e l’iva, spremuto i contribuenti con nuove tasse al punto da violentare lo “stato di diritto”, adesso Mario Monti vuole i licenziamenti di massa perché lo richiede il mercato che vuole tornare a investire in Italia. Naturalmente è l’ennesima balla, perché le aziende straniere non investiranno mai un centesimo finché regnerà la corruzione, la burocrazia, la giustizia lenta e la casta politica. Ma l’attuale premier usa le televisioni in perfetto stile berlusconiano (spiega una balla come fosse una verità) e procede nel suo progetto di ferire il tessuto sociale, favorendo l’aumento della disoccupazione in nome di una parola che sta svuotando le democrazie e impoverendo il mondo: il mercato.

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