AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA IL GOVERNO E LA POLIZIA GRECA. LA GRECIA E’ COLLASSATA. MA A NOI NON LO DICONO PERCHE’ SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE

L’ho saputo davvero per caso. Il che la dice tutta.
Me ne stavo amenamente trastullando con un amico di lunga data, un giornalista neo-zelandese, con il quale ci incontriamo in un sito, chesscube.com, dove ci sfidiamo in un nostro personale duello a scacchi mentre chattiamo scambiandoci informazioni sull’Europa e su quello che accade nel continente australe e nel sud-est asiatico, di cui lui è un attendibile esperto.
A un certo punto, mi fa:
“E che ha detto Bruxelles della bomba di Amnesty International?”
“Quale?”
“Quella di tre giorni fa che gli ha ammollato il filosofo francese in piena riunione sul budget dell’Unione Europea”.
(sconcertato dalla mia ignoranza dei fatti, nonché fortemente incuriosito, chiedo ragguagli in merito)
“Ma sì, quella dei rapinatori delle banche”
“Quali banche? Dove?”
“Nel nord della Grecia”
“Chi?”
“Gli anarchici, i ragazzi arrestati e poi torturati dalla polizia”.

A questo punto mi arrendo e confesso di non sapere di che cosa stia parlando.

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Al voto con l'agenda Amnesty

Se si esclude Casa Pound, la Lega e qualche altra pseudo albadorata nostrana, forse a parole nessuno, tra i circa 7000 candidati delle prossime elezioni, potrà negare l’adesione all’«Agenda in 10 punti per i diritti umani» stilata da Amnesty international. Il primo a dire sì è stato ieri sera Nichi Vendola che si è impegnato a «tradurre concretamente in parlamento queste parole». Ma la campagna nazionale «Ricordati che devi rispondere», lanciata ieri dalla sezione italiana dell’organizzazione, non si limita a pretendere dai leader delle coalizioni e delle forze politiche in lizza una presa di posizione esplicita e pubblica per ciascuno dei dieci punti programmatici su «L’Italia e i diritti umani». «Da oggi e per i prossimi cinque anni – annuncia Carlotta Sami, direttrice generale di Amnesty Italia – monitoreremo e vigileremo sull’attuazione dei punti programmatici eventualmente condivisi da ciascun politico. Ma al momento nessun programma elettorale presentato contiene quelli che noi consideriamo imprescindibili passi da fare per garantire il rispetto dei diritti

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