Borsellino quater: l’agenda rossa sparita e l’irritazione di La Barbera

di Aaron Pettinari Al processo ascoltati oggi Manfredi e Lucia, figli del magistrato assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992 “Nessuno ci chiese perché attribuivamo tanta importanza all’agenda rossa. E invece credo che investigativamente fosse importante fare accertamenti. Eppure quando l’allora capo della Mobile Arnaldo La Barbera ci ridiede la borsa, e vedemmo che l’agenda non c’era e chiedemmo conto […]

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Il ritrovamento dell’agenda rossa: indagini e “scoop” in un’era mediatica da dimenticare

Sarebbe quindi un pezzo del parasole di un’auto e non l’agenda rossa di Paolo Borsellino. A questo risultato è giunta la Scientifica incaricata dalla Procura di Caltanissetta (che indaga sulla strage di via D’Amelio) di riesaminare il filmato realizzato dai pompieri subito dopo l’esplosione dell’autobomba. Con questa conclusione “tecnica” si chiude quindi il caso mediatico sollevato dall’articolo di Repubblica. “Come io ho detto a caldo – ha specificato il procuratore Lari durante la conferenza stampa di stamattina relativa all’immagine dell’oggetto rosso in via d’Amelio

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Parasole e paraculi

Dunque la presunta agenda rossa di Borsellino, di cui alcuni organi di stampa e di tv ci hanno riempito i timpani e non solo negli ultimi giorni, era il piccolo frammento di un parasole per auto, di quelli usati d’estate per proteggere dal sole il cruscotto e il volante ed evitare che diventino incandescenti. L’ha stabilito la Polizia Scientifica su mandato della Procura di Caltanissetta. Se non ci fosse di mezzo un probabile depistaggio per coprirne altri che durano da ventun anni, ci sarebbe da scompisciarsi. Invece, come ha detto subito Salvatore Borsellino, c’è da vomitare. Qui non si tratta di colpevolizzare il collega di Repubblica che ha avuto il filmato (girato il giorno della strage dai Vigili del fuoco e subito scartato perché irrilevante).

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